La direzione generale dell’Asl di Frosinone è inserita nella seconda ondata di nomine che è sul tavolo del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. L’8 gennaio scorso c’è stata la prima fase con la nomina di cinque dg e la conferma di quattro commissari straordinari. Cosa accadrà in via Fabi? L’abbiamo chiesto a Francesco D’Angelo e Giuseppe Tomasso, rispettivamente segretario generale e legale della Fials.

Le fonti vicini all’organizzazione sindacale parlano del possibile ritorno di Eleonora Di Giulio, già direttore amministrativo in Via Fabi dopo esserlo stato alla Asl di Latina, ora in forza al Ministero della Salute. Sembra che, per assecondare le aspirazioni dell’attuale Commissaria Sabrina Pulvirenti e riportarla a Roma (come desidera) si procederà ad uno scambio di posizioni. La Di Giulio alla Asl di Frosinone e la Pulvirenti al Ministero della Salute.
Cosa pensa la Fials di questo scenario nelle nomine?
“Noi che come sindacato operiamo e siamo rappresentativi nel mondo della Sanità, riteniamo giusto prendere posizione a margine delle ultime notizie che riguardano il “balletto” di nomine a Direttori Generali di Aziende Sanitarie e Aziende Ospedaliere. Dopo quasi due anni dalle elezioni in Regione Lazio, dopo che neppure l’Assessorato alla Sanità è stato istituito, affinché il Presidente eletto avesse pieni poteri sul settore, da cui proveniva essendo già stato all’opera sia nelle Asl che nella Croce Rossa, dopo quasi due anni, dicevamo, che succede? Accade che finalmente, dopo scivolamenti, spostamenti vari, code e scadenze contrattuali arrivano le prime nomine e trapelano i nomi anche per coloro che stanno per essere nominati. Bene: già tra primi incaricati nei mesi successivi alla elezione di Rocca (Aliquo’, Quintavalle, etc) vi sono vecchie conoscenze dell’apparato sanitario nominato da Zingaretti e che ha gestito la Sanità negli ultimi 5-10 anni. Ed ora che si sta procedendo con un altro pacchetto di nomine trapelano altri nomi”.
Prima le critiche alla gestione D’Amato, poi le nomine dal centrosinistra
Nomine sempre romane oltretutto.
“Infatti ora ci chiediamo: possibile che sul territorio ciociaro non vi sia nessun Dirigente (tra centinaia di professionisti della Sanità e non solo) ritenuto in grado di gestire adeguatamente la Asl di Frosinone? Ma i politici locali contano qualcosa a Roma? E a proposito della disaffezione al voto: Rocca in campagna elettorale parlò molto di Sanità criticando aspramente la gestione Zingaretti/D’Amato tant’è che proprio quest’ultimo fu battuto da Rocca. Ora passata la messa, gabbato lo santo? Cioè presi i voti si ricorre a molti di quelli che – se erano vere le critiche del centrodestra alla sanità di Zingaretti – sarebbero stati autori della mala gestione sanitaria di centrosinistra. E si vorrebbe ricorrere ad una Dirigente, promuovendola, candidata due volte Sindaco dal centrosinistra nel suo Comune e 2 volte rimasta consigliere comunale sino al 2019. Il cittadino è legittimato a chiedersi a che serve votare? Era vero quello raccontato da Rocca in campagna elettorale? E se era vero la Sanità regionale si può rilanciare con gli stessi che l’hanno mal gestita prima di lui?”
Non sarà questione da sottoporre alla nostra classe dirigente prima di criticare il governatore?
“Vero e per questo ci chiediamo quanto contano la politica frusinate e i politici ciociari, sia di sinistra che di destra (come ora), se è vero come è vero che dal 1992 (istitutivo delle Aziende Sanitarie) solo due brevi mandati – peraltro non completati – sono stati affidati a Manager locali (ambedue al compianto Mirabella) e per il resto dei quasi 35 anni alla Asl di Frosinone si sono avuti sempre Direttori Generali di fuori che non vedevano l’ora di andare via usandola come trampolino di lancio per nuovi e maggiori traguardi di carriera. Chissà se è per questo che Frosinone non ha mai avuto un DEA di secondo livello? Appunto: dove sta la Politica? A che serve andare a votare sperando che le cose migliorino credendo ai racconti da campagna elettorale?”.
La vostra conclusione?
“Che c’è un motivo evidente se sono anni che molti elettori non si recano alle urne. E sono anni che giornali, politici, associazioni ed altro si interrogano sulle cause e sui rimedi a questo che può diventare un vero “vulnus” per la democrazia. Anche il Sindacato in ogni occasione elettorale interviene per sottolineare rischi e pericoli della disaffezione al voto”.
Il punto sulle politiche sanitarie nel Lazio da Rocca e dal direttore Urbani
Tra gli altri nomi circolati per il posto di dg in via Fabi ci sono anche quelli di Mauro Palmieri, ingegnere, direttore dell’unità operativa complessa Patrimonio della Asl di Frosinone e di Manuela Mizzoni, attuale direttore dell’Azienda per i servizi alla persona (Asp) provinciale e per 15 anni direttore amministrativo delle Case di cura appartenenti al Gruppo Ini. Sul fronte della stetta attualità in settimana – giovedì 23 gennaio – nella commissione competente regionale è pevista un’audizione sullo stato di avanzamento degli interventi in materia di politiche sanitarie nella Regione Lazio. Sono attesi chiarimenti e novità dal Presidente della Regione, in qualità di assessore alla Sanità, Francesco Rocca e dal Direttore regionale “Salute e integrazione sociosanitaria”, Andrea Urbani.