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Asl di Frosinone, la Fials fa finire la convenzione sulle liste d’attesa sul tavolo della procura regionale della Corte dei Conti

Per accorciare i tempi delle prestazioni dell'azienda sanitaria ciociara sottoscritta un'intesa col polo ospedaliero San Camillo Forlanini

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Finisce sul tavolo della procura regionale della Corte dei Conti e dell’Anac la Convenzione tra la Asl di Frosinone e l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini per “consulenze ed attività di medici specialisti in igiene e sanità pubblica con particolare riguardo alla tematica delle liste di attesa per prestazioni sanitarie e in materia di
autorizzazione ed accreditamento delle strutture sanitarie”. L’esposto della Fials del segretario Francesco D’Angelo, elaborato dal legale del’organizzazione sindacale, avvocato Giuseppe Tomasso, è finito anche sul tavolo della Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria Regione Lazio-, del dg Asl Arturo Cavaliere, dei direttori amministrativo e sanitario, del collegio sindacale e del direttore dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini. La Fials denuncia l’illegittimità della convenzione per “assoluta genericità e carenza dei requisiti/presupposti. Corrispettivo di € 46mila in un anno (€ 4mila al mese) per un medico dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini che sarebbe individuato nell’ex Direttore sanitario della Asl di Frosinone”.

Un accordo fra due Asl che potrebbe essere solo un contratto di consulenza

La convenzione è stata proposta e sottoscritta a livello di tutte le direzioni competenti interne all’azienda sanitaria frusinate, incluso il Dg. Nella deliberazione, quale premessa – sottolinea D’Angelo nel suo esposto -, “si dà semplicemente atto che la Asl di Frosinone ha l’esigenza di assicurare i Lea (Livelli essenziali di assistenza) a fronte di una carenza di medici specialisti in igiene e sanità pubblica con particolare riguardo alla tematica delle liste di attesa per prestazioni sanitarie e in materia di autorizzazione ed accreditamento delle strutture sanitarie; sulla base di tale premessa si evidenzia che con nota dell’11 luglio 2025 prot. 48979 la Asl di Frosinone ha richiesto all’Azienda Osp. San Camillo Forlanini di stipulare una convenzione per le citate tematiche e correlate attività di consulenza. Già dalle premesse emerge la illegittimità dell’iniziativa della ASL di Frosinone. A ben vedere la Convenzione cela un contratto di consulenza con un singolo professionista”.

Dagli oneri nei bilanci 2025 e 2026 fino alle 10-12 ore di lavoro settimanali

Gli oneri saranno pari ed euro 46.000,00, da ascrivere sul bilancio 2025 per euro 19.150,00 e sul bilancio 2026 per euro 26.850,00; previsto un massimo impegno di 10/12 ore a settimana e tale attività potrà essere espletata da remoto e comunque al di fuori dell’orario di lavoro. “Le attività verranno espletate presso la Asl di Frosinone mediante utilizzo di personale medico specialistico in Igiene e sanità pubblica esperto in organizzazione delle AA.SS.LL. e in materia di liste di attesa”. La convenzione potrà essere svolta “anche da remoto e mediante accesso una/due volte settimanali e per un massimo di 10/12 ore”. La Fials denuncia una serie di anomalie. Innanzitutto che “non sono individuate in maniera precisa quali sono le attività che il ‘consulente’ deve espletare. Nella Convenzione avrebbe dovuto essere descritta tale attività consulenziale da rendere”. Poi che “non si tratta, all’evidenza di prestazioni sanitarie dirette perché non v’è un riferimento all’utenza, ma, piuttosto ad iniziative strategiche organizzative per ridurre le liste di attesa o adempimenti per le pratiche di accreditamento. A tale scopo, però, la ASL di Frosinone avrebbe dovuto dimostrare
quali siano esattamente, non solo le carenze di organico, ma le concrete necessità ed esigenze, il carico di lavoro con specifica della tipologia di interventi effettuati”.

Chiesti revoca della determinazione e intervento della Regione Lazio

Il segretario D’Angelo e l’avvocato Tomasso scrivono poi che “manca la previsione di un resoconto delle attività svolte”, sottolineano come si parli “di proficuo adempimento non si indica quale sia il parametro di valutazione”; inoltre “non si indicano le prestazioni che il consulente deve espletare ed anzi si precisa che saranno concordate successivamente alla stipula della Convenzione, nel mentre, tale aspetto costituisce, piuttosto, il presupposto della Convezione stessa”. La Fials ritiene anche che, visto che il destinatario della convenzione dovrebbe essere un ex dirigente Asl, “non si comprende quali novità consulenziali possano essere rese visto che ha svolto attività nell’ambito della direzione aziendale per ben tre anni. (…) È lecito chiedersi, peraltro che se c’erano iniziative da intraprendere perché non sono state adottate durante il triennio aziendale”. In conclusione nell’esposto si “chiede alla neo direzione amministrativa e sanitaria della Asl di Frosinone di revocare detta deliberazione” e si sollecita “un diretto intervento regionale”.

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