Una vicenda scolastica che ha assunto contorni ben più delicati di una semplice iscrizione si trova ora al vaglio della Procura della Repubblica di Cassino che dopo i fatti accaduti a Santi Cosma e Damiano e che hanno portato il 14enne Paolo Mendico a togliersi la vita, ha intrapreso percorsi di riscontro ancor più incisivi.
A segnalare il presunto caso di bullismo è la madre di una studentessa che, nel novembre 2024, aveva avviato le procedure per il trasferimento della figlia presso una scuola secondaria di primo grado di Cassino.
Secondo quanto riportato nell’atto trasmesso all’autorità giudiziaria, la famiglia sarebbe stata rassicurata dalla vicepresidenza dell’istituto circa la possibilità di inserire la minore in una specifica classe, previo nulla osta da ottenere a giugno 2025. In quella fase sarebbe stata aperta anche una cartellina a suo nome, indicata come riserva di posto.
Tuttavia, nei mesi successivi – marzo 2025 – la situazione si sarebbe complicata. La minore è stata inserita nel gruppo WhatsApp della classe in questione, nonostante non ne facesse ancora parte ufficialmente. All’interno di quel gruppo, secondo la segnalazione, sarebbe stata oggetto di ripetute condotte offensive da parte di un altro studente, con messaggi e sticker denigratori a suo carico. A questo sarebbe seguita la rimozione della ragazza dal gruppo, su richiesta di un genitore, episodio che la famiglia considera una vera e propria esclusione dal contesto relazionale della classe.
I legali della famiglia hanno richiesto l’intervento della magistratura per fare luce su eventuali condotte penalmente rilevanti, tra cui abuso d’ufficio, atti discriminatori, omissioni di atti d’ufficio, violenza privata e condotte persecutorie, a carico di soggetti sia interni all’istituto scolastico, sia esterni.
Nel dettaglio, la richiesta avanzata alla Procura include anche l’acquisizione urgente di documentazione: registri di classe, cartelline d’iscrizione, cronologie del gruppo WhatsApp coinvolto, comunicazioni tra il personale scolastico e l’elenco completo delle iscrizioni per la classe interessata.
L’attenzione si concentra ora sugli eventuali vizi di trasparenza nella gestione delle iscrizioni scolastiche e sulla tutela dei diritti della minore, che, secondo i genitori, avrebbe subìto una lesione del diritto costituzionalmente garantito all’istruzione.
Gli accertamenti sono in corso. La Procura, coordinata dal procuratore capo Carlo Fucci, dovrà ora valutare la sussistenza di reati o eventuali responsabilità anche di tipo amministrativo da parte dell’istituto scolastico.