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Caso ex Frigomarket, richiesta di autorizzazione per una struttura commerciale nel sito: il Consorzio prende tempo

Nessuno meglio del Consorzio Industriale sa cosa stabilisce la legge regionale attualmente vigente. I conti continuano a non tornare

Gli scavi che hanno portato alla luce i rifiuti nel sito
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Il Consorzio Industriale del Lazio prende tempo, e al Comune di Latina, che comunicava l’indizione di una conferenza dei servizi finalizzata al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio al commercio al dettaglio in area di Piano regolatore consortile, ha risposto che per il rilascio del parere di competenza ha bisogno di una nuova trasmissione degli elaborati grafici progettuali, perché quelli allegati non risultano completamente leggibili. E inoltre, il Consorzio fa presente che serve anche una integrazione della documentazione già acquisita. – LEGGI QUI i precedenti

La richiesta di rilascio del titolo unico per l’apertura di una media struttura di vendita in via Carrara, nell’area del sito ex Frigomarket Pacifico, è quella presentata nello scorso mese di ottobre dalla MGDR srl, – LEGGI QUI – che ha ottenuto la voltura di un capannone dalla Codrafin srl, che a sua volta aveva ottenuto un contratto di locazione dalla P&D, l’azienda di Sermoneta che ha ricevuto a costo zero dal Consorzio Industriale l’intero sito industriale dismesso, dopo l’esproprio esercitato nei confronti della curatela fallimentare che stava cercando di venderlo all’asta. Ciascuno dei passaggi effettuati tra P&D, Codrafin e MGDR, ha avuto il benestare del Consorzio Industriale, perfettamente consapevole della destinazione d’uso per il commercio al dettaglio che si sta cercando di dare a una parte del sito industriale dismesso di via Carrara.

Nessuno meglio del Consorzio Industriale sa che la legge regionale attualmente vigente che regola e disciplina il tipo di attività consentite nell’ambito di un PTR consortile, la n.13 del 29 maggio 1997, stabilisce che all’interno dei perimetri di competenza consortile si possono esercitare attività produttive industriali, artigianali e di commercio all’ingrosso. Punto.

Il Consorzio si fa trovare impreparato

Adesso, rispondendo alla comunicazione del Comune di Latina, il Consorzio si fa trovare impreparato a fornire un parere sulla richiesta della MGDR per ottenere un’autorizzazione per il commercio al dettaglio. Cosa succede? Semplicemente che oggi il Consorzio Industriale dovrebbe dire che al momento attuale non è possibile esprimere parere favorevole. Meglio ancora, dovrebbe esprimere parere negativo. Perché la legge regionale n.13/1997 non è stata modificata. Ci stava provando il consigliere regionale Enrico Tiero, promotore di una proposta di legge di modifica della legge regionale n.13, proposta che il 30 settembre scorso aveva ricevuto il via libera della Commissione Attività produttive della Regione, commissione presieduta da Enrico Tiero. – LEGGI QUI.

La disavventura giudiziaria subita dal consigliere pontino di Fratelli d’Italia, agli arresti domiciliari da oltre un mese, ha rallentato l’iter di modifica della legge regionale, ed è probabilmente questa la ragione che ha indotto il Consorzio a prendere tempo per il rilascio di un parere sulla richiesta di MGDR. La cautela mostrata dall’ente presieduto dal Commissario Trequattrini potrebbe avere a che fare con l’avvio di un procedimento giudiziario coordinato dal sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, che dopo aver completato gli accertamenti sui rifiuti interrati dalla P&D nell’area di via Carrara, che avrebbe invece dovuto bonificare, starebbe valutando l’opportunità di scavare anche tra i carteggi che hanno accompagnato l’iter dell’esproprio del sito e della successiva cessione in favore della P&D, senza un avviso pubblico e senza tenere conto delle diverse manifestazioni di interesse giunte al Consorzio Industriale da parte di diverse imprese locali.

Silenzio dalla Regione

Singolare in questa vicenda l’atteggiamento della Regione Lazio e dell’assessore alle Attività produttive, il vicepresidente Roberta Angelilli, che non ha mai voluto spendere una parola sulla vicenda, neppure prima che il suo compagno di partito e Presidente di Commissione Enrico Tiero venisse arrestato, segno che il comprensibile imbarazzo di adesso è lo stesso di prima, quando l’imbarazzo non avrebbe dovuto trovare posto nella valutazione della condotta di un’azienda che non ha esitato ad inquinare il sito che avrebbe invece dovuto bonificare. (Continua…)

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