Si accendono i riflettori della magistratura sui lavori di riqualificazione della villa comunale di Cassino, al centro di polemiche pubbliche dopo la recente inaugurazione. Questa mattina, su disposizione della Procura della Repubblica di Cassino, i militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Cassino si sono presentati presso l’Assessorato all’Urbanistica e l’Ufficio Tecnico comunale per acquisire una serie di documenti tecnici.
Nel mirino degli inquirenti ci sono il verbale di collaudo, le indagini geotecniche sui terreni e il verbale di fine lavori relativi all’intervento da oltre 2,4 milioni di euro che ha interessato lo storico parco cittadino, ora ribattezzato Parco 15 marzo 1944. L’indagine è stata aperta in seguito a un esposto e ha preso il via per volontà del procuratore capo Carlo Fucci, che – ricevuta la segnalazione – ha immediatamente avviato l’iter investigativo, richiedendo la massima chiarezza sull’intera vicenda.
La riapertura del parco, avvenuta lo scorso mercoledì 17 settembre alla presenza del sindaco Enzo Salera, è stata seguita da numerose critiche, in particolare sui social e sui media locali, legate alla qualità percepita dei lavori rispetto al denaro pubblico investito. Tra le voci più attive, quella dell’ambientalista Edoardo Grossi, che ha denunciato pubblicamente la pericolosità di alcuni tratti della villa, l’assenza di adeguata protezione per gli utenti e diverse criticità nella gestione degli spazi verdi.
Interpellato sull’accesso delle Fiamme Gialle, il sindaco Salera ha dichiarato: “Non sono a conoscenza dell’acquisizione degli atti perché io non devo essere informato, e quindi di questa cosa non so nulla”.
La villa comunale è considerata da molti cittadini un simbolo della memoria collettiva e della rinascita urbana di Cassino, rimasta chiusa per anni in attesa del restyling. Ora spetterà alla magistratura accertare eventuali responsabilità o irregolarità. Le indagini, ancora in fase preliminare, proseguiranno nei prossimi giorni con verifiche tecniche e amministrative.