Stefano Iannetta, marito di Sofja Rossi, la donna di 31 anni, deceduta improvvisamente qualche giorno dopo esser stata dimessa dal pronto soccorso dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino con una diagnosi di “contrattura alla scapola”, denuncia pubblicamente quanto accaduto, chiedendo chiarezza e giustizia.
Secondo quanto ricostruito, la donna accusava da giorni dolori intensi alla scapola e al collo, associati a vomito, intorpidimento del braccio sinistro e incontinenza. Sintomi che, secondo Iannetta, avrebbero dovuto far sospettare una problematica di tipo cardiaco o vascolare.
Portata in ambulanza al pronto soccorso, Sofja è stata visitata e trattata con antidolorifici. Dopo alcune ore, i medici l’hanno dimessa con la diagnosi di una semplice contrattura muscolare. A detta del marito, non le sarebbero stati effettuati né esami del sangue né un elettrocardiogramma. Circostanza che andrà chiarita e verificata.
“Le hanno dato degli antidolorifici e ci hanno detto di fare una risonanza, ma in ospedale non era possibile farla”, racconta Iannetta. I due si sono quindi rivolti a una struttura privata dove, in tempi brevi, è stata eseguita una risonanza, che ha escluso la natura muscolo-scheletrica del dolore.
Purtroppo, la sera stessa, Sofja ha avuto un crollo improvviso: “L’ho trovata agonizzante sul divano, con il volto nero e il respiro rantolante”, dice il marito. Nonostante il tentativo di rianimazione da parte dei sanitari del 118 per oltre 40 minuti, per la giovane donna non c’è stato nulla da fare.
Il medico dell’emergenza ha ipotizzato un infarto o una dissezione aortica. La salma è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia. I carabinieri sono stati immediatamente allertati dallo stesso Ares 118 e hanno avviato le indagini.
“Voglio giustizia per mia moglie e per tutte le persone che si affidano agli ospedali con fiducia e non vengono ascoltate o curate con attenzione”, ha dichiarato Iannetta, che ora chiede che sia fatta piena luce su quanto accaduto e che vengano accertate eventuali responsabilità mediche.
Dal canto suo la Asl, con una nota diffusa nella serata di ieri, ha annunciato che “già nei prossimi giorni, avvierà un audit interno per verificare il rispetto delle procedure e dei percorsi diagnostico-assistenziali adottati. In questa fase bisogna evitare ricostruzioni sommarie e inesatte formulando ipotesi disancorate dalle necessarie verifiche e analisi di tutti gli elementi”.