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Cassino – “Senza casa, ma col mutuo”: gli sfollati dopo il rogo di via Zamosch si sentono abbandonati

“Viviamo da ospiti, ignorati dalle istituzioni. La raccolta fondi? Ci avrebbe aiutati a 'respirare'": lo sconforto

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C’è chi dorme su un divano da tre settimane, chi divide una camera con i figli in casa di un parente. È questa la vita quotidiana dei residenti del palazzo di via Zamosch 49, sfollati dal 22 luglio, quando un incendio ha stravolto tutto in una manciata di minuti.

Oggi, 23 giorni dopo, nessuno è potuto tornare a casa, e tutto è fermo. Niente verifiche, niente risposte, niente alloggi alternativi. «Non viviamo più, sopravviviamo» scrivono in una lettera aperta indirizzata ai media. Il tono è carico di rabbia e frustrazione: “Abbiamo perso la casa, ma anche la dignità. Non possiamo pagare due case. Eppure lo stiamo facendo”.

Il palazzo è ancora sotto sequestro giudiziario, in attesa che il magistrato valuti la documentazione presentata dall’amministratore di condominio. Ma l’attesa si fa insopportabile. “La burocrazia ci sta lasciando marcire fuori casa”, si legge nel testo.

I residenti raccontano anche un episodio che ha lasciato il segno: nei giorni successivi all’incendio era partita una raccolta fondi spontanea, poi bloccata da un richiamo pubblico del sindaco, che invitava a fidarsi solo di canali ufficiali. «Ci siamo vergognati e abbiamo restituito i soldi ricevuti. Avevamo creduto che il Comune ci avrebbe aiutati. Ma non è stato così. La colletta ci avrebbe aiutato a ‘respirare’»

La PEC inviata al Comune per richiedere una sistemazione temporanea è finita nel nulla. Il sindaco ha detto di non averla vista, i servizi sociali altrettanto. “Non vogliamo scaricare colpe, ma vogliamo sapere dove sono finite le promesse”.

Nel frattempo, anche la richiesta del sindaco Enzo Salera, inviata il 28 luglio al Prefetto e alla Regione, per lo stanziamento di fondi straordinari, non ha avuto seguito. I condomini concludono con amarezza: “Siamo ancora sotto le macerie, anche se fuori sembra tutto normale. Ma noi, sotto, ci siamo ancora”.

Oggi intanto il sindaco di Cassino ha firmato l’ordinanza di sgombero dei rifiuti presenti nell’edificio. Si tratta del materiale andato distrutto durante il rogo che deve essere rimosso da una ditta specializzata.

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