Un cinghiale investito e morto sull’asfalto, il sangue ancora fresco a segnare la violenza dell’impatto e, poco dopo, la carcassa che scompare nel nulla. È quanto accaduto nella serata di ieri lungo via Caira, nel territorio di Cassino, intorno alle 19. Secondo le prime ricostruzioni, due esemplari di cinghiale avrebbero attraversato improvvisamente la carreggiata, colpiti da un veicolo in transito. Uno degli animali sarebbe deceduto sul colpo, mentre l’altro, ferito, si sarebbe allontanato nella boscaglia.
Quando i volontari dell’ANSMI – Sezione Provinciale di Frosinone (sede di Cassino) sono giunti sul posto circa venti minuti dopo la segnalazione, della carcassa non c’era più traccia. Al suo posto, soltanto una grande chiazza di sangue e segni evidenti dell’urto. Un particolare che lascia aperta un’unica, inquietante possibilità: l’animale potrebbe essere stato rimosso o trafugato da ignoti nel breve tempo intercorso tra l’incidente e l’arrivo dei soccorsi.
Alcuni automobilisti di passaggio avrebbero riferito che il conducente del veicolo coinvolto avrebbe proseguito la marcia senza fermarsi e senza avvisare le autorità, un comportamento che costituisce una violazione dell’articolo 189 del Codice della Strada e che, in presenza di un danno a cose o animali, può configurare anche responsabilità penali.
Ma oltre alla questione legale, l’episodio apre un capitolo ben più grave: quello dei rischi sanitari. L’ANSMI lancia un forte allarme sul pericolo di manipolare o utilizzare per scopi alimentari la carne di animali selvatici trovati morti su strada. In assenza di controlli veterinari, sottolineano i volontari, il consumo di tali carni può esporre al rischio di malattie trasmissibili come trichinellosi, peste suina africana, leptospirosi o tubercolosi, patologie che possono colpire non solo l’uomo, ma anche altri animali.
«La rimozione non autorizzata di una carcassa non è soltanto un gesto incivile, ma un comportamento pericoloso per la salute pubblica», spiegano dall’associazione. «Ogni animale selvatico rinvenuto morto deve essere segnalato alle autorità competenti – Polizia Provinciale, Carabinieri Forestali o ASL – che ne dispongono la corretta gestione e, se necessario, i controlli sanitari previsti».
Via Caira, intanto, si conferma una delle strade più a rischio della zona, teatro di numerosi incidenti causati dalla presenza sempre più frequente di fauna selvatica. Gli operatori ANSMI chiedono un rafforzamento del monitoraggio e l’installazione di idonea segnaletica per avvertire gli automobilisti del pericolo.
