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Comune di Cassino, quella scritta infamante inserita in episodi di contrapposizione che si sedimentano da almeno un lustro

Polemiche dure in Consiglio comunale, denunce e lettere anonime e adesso anche la scritta offensiva contro il sindaco: cosa accade in città

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La sicurezza resta al centro non solo delle cronache cassinati ma anche delle polemiche politiche ed amministrative. Nel corso dell’ultima seduta consiliare – l’8 settembre scorso – del resto, la maggioranza ha votato compattamente contro una mozione dell’esponente di minoranza Giuseppe Sebastianelli, significativamente intitolata ‘rafforzamento della sicurezza pubblica, potenziamento del commissariato, ripristino della squadra mobile e adozione di misure territoriali e legalità del decoro urbano’. Ma il 18 settembre, il giorno dopo l’inaugurazione della villa comunale – dopo due anni di chiusura, ritardi, lavori non ancora completi e 2 milioni e 420mila euro circa spesi -, è apparsa una scritta offensiva nei confronti del sindaco.

Per lasciare a terra l’insulto usate maschere per la segnaletica

Scalpore immediato, come se fosse un fulmine a ciel sereno un atto del genere nella città che ha visto data alle fiamme l’auto di un magistrato. L’interessato sporge querela, partono le indagini, si scopre che l’anonimo diffamatore del primo cittadino ha agito nella nottata tra il 16 ed il 17 settembre; ad un occhio attento risulta che la scritta sarebbe stata realizzata con le maschere per le linee per disegnare la segnaletica orizzontale sulle strade. L’episodio assurge a momento di solidarietà della maggioranza che pare, però, dimenticare come l’insulto lasciato a terra nella villa sembri la puntata peggiore dopo una serie di scontri politici accesi e velenosi e una raffica di denunce anonime che hanno colpito anche esponenti dell’opposizione. Insomma la spirale di aggressività politico-amministrativa, pare delineare un problema più ampio e forse più complesso.

Clima avvelenato in Consiglio comunale, circostanza non nuova

Uno dei momenti più accesi risale al Consiglio in cui il sindaco denunciò tentativi di condizionare la macchina amministrativa e di mettere le mani sulla città parlando di “feccia” in azione a fine 2020. Si originò un fascicolo in procura, poi finito con accertamenti processuali meno clamorosi di quel che si potesse pensare inizialmente. Da lì sedute infuocate a più riprese fino a quando, nel corso dell’ultima assise, il primo cittadino ha riferito che esisterebbe un gruppo di cassinati “indipendenti” che starebbe analizzando i video dei consigli comunali per rilevare le offese che lui stesso avrebbe ricevuto. Insomma lo scranno più alto della città si sente colpito e vittima di odiatori che restano misteriosi. Ma è altrettanto notorio che esponenti di minoranza ritengono loro stessi di essere stati malamente apostrofati dal sindaco come incompetenti e maleducati. In genere non sono mancati i passaggi in cui la buona creanza spesso è stata messa da parte non solo sui banchi dell’opposizione ma anche su quelli della maggioranza.

Il misterioso gruppo di cittadini indipendenti a caccia di frasi pesanti

Stando seduti fuori dal palazzo probabilmente la conclusione, usando uno sguardo distante dai gruppi dei fan agguerriti, non può distinguere esattamente rispetto alle polemiche politiche registrate fino ad oggi né vittime e neppure carnefici. Nel senso che il superamento del limite rispettoso della sede istituzionale è avvenuto da parte di esponenti di tutte le parti politiche. Peraltro pochi, visto che i più sui banchi sia di una parte che dell’altra appaiono allineati e coperti, silenziosi e quasi irretiti. Ma come riportare il clima in sala Di Biasio a quello che è stato nei momenti migliori – ed anche ben più difficili – della Città Martire? Se per andare contro la minoranza si boccia una mozione del tutto sensata sulla sicurezza, è poi davvero comprensibile lamentarsi per una scritta sulla strada ha a che fare evidentemente anche con controlli che andrebbero rafforzati?

La contrapposizione tra i filo amministrazione e contrari sui social

Inutile dire che la contrapposizione tra sostenitori dell’amministrazione e discreditatori ormai si è estesa ai social, che restano piazze molto monitorate da politici ed amministratori e che influenzano anche loro. Oltretutto se davvero ci fosse un comitato di cittadini indipendenti in cerca di offese su cui chiedere conto, dovrebbero ovviamente cercarne in tutte le parti in causa in assise ed investigare anche sugli estensori di esposti e lettere anonime. Comunque di gruppi di volenterosi che cercano di rafforzare la giustizia è lastricata la strada che alimenta solo l’odio fra le parti.

La morale quale potrebbe essere? Occhio a non esagerare una volta seduti nei posti di potere. In democrazia si è semplici protagonisti temporanei. Poi si tornerà a percorrere le strade ed è spiacevole doversi voltare dall’altra parte o cambiare marciapiedi perché nei pozzi avvelenati muore anche la capacità di tollerare pure solo lo sguardo di chi resterà, per sempre, insopportabile avversario.

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