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Comune di Frosinone, Anselmo Pizzutelli: “Una maggioranza intermittente come le luci di Natale”

Il capogruppo della Lista Mastrangeli punta il dito su cambi di casacca e gestione dei numeri d'aula con ingressi e uscite "pilotati"

Anselmo Pizzutelli, consigliere comunale di minoranza
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“Una maggioranza intermittente come le lucine di Natale, in cui tutti sono in attesa di venire assecondati nelle proprie richieste. Triste però assistere a cambi di casacca e alla caccia di un posto al sole con colpi e contraccolpi”. Anselmo Pizzutelli, consigliere comunale di minoranza, descrive così la fase attraversata della coalizione che sostiene il sindaco Mastrangeli. Ma, subito dopo, il suo sguardo critico va alla conduzione del Consiglio comunale: “Il presidente Max Tagliaferri deve smetterla di interferire e di interrompere per evitare che si dica la verità. La Lista Mastrangeli – aggiunge Pizzutelli riferendosi alla propria formazione, rimasta nonostante tutto fedele alla denominazione che gli elettori hanno votato nel 2022 – ha dimostrato coerenza. Sulle cose che interessano la città, come l’adesione al Meccatronico o il via libera a risorse destinate a servizi sociali, la Lista Mastrangeli c’è. Non ragiona, come qualcuno fa, per pura opportunità. Io, Maria Antonietta Mirabella e mi sento di citare anche Giovanni Bortone, ragioniamo a seconda delle opportunità che si presentano per la città”.

  • Il confronto in corso tra “scontenti” e sindaco serve ad assicurare i numeri necessari in Consiglio comunale. Sono importanti per la governabilità.

“A me sembra che i numeri restino stretti. Oltretutto a nessuno può sfuggire come ci siano alcuni consiglieri che escono e rientrano in aula come se ci fosse qualcuno, all’esterno, che detti i tempi e ‘accenda’ e ‘spenga’ le presenze e assenze”.

Alcune assenze hanno determinato l’esito negativo della mozione su Gaza

  • Tornando all’ultimo consiglio, la sua mozione su Gaza è stata bocciata nettamente.

“Non è proprio così. Mi spiace che si sia affossato un documento che parlava di umanità e rispetto dei diritti civili, che condannava sia l’azione dell’Idf che gli atti terroristici di Hamas, che guardava alla pace. Mettere in secondo piano questi temi rispetto alla natura della parola “genocidio”, come fatto dal sindaco, mi pare del tutto sbagliato. Il primo cittadino, in quanto rappresentante della comunità, non ha colto il senso della mozione evocando addirittura la necessità di intervento dei caschi blu. In ogni caso il risultato di 10 ‘sì’ a 13 ‘no’, purtroppo, è stato influenzato da alcune assenze che avrebbero potuto portare ad un esito diverso”.

  • La maggioranza ha comunque approvato tutto il resto.

“Ribadisco: è una maggioranza ad intermittenze da feste di fine anno tra votazioni, astensioni e uscite dall’aula. Basti guardare alla richiesta anomala di invertire l’ordine del giorno: un segnale preciso, un tentativo di prova di forza di quello o quell’altro gruppo politico. In tutto questo gli interessi della città dove sono?”.

Prioritari interventi sulla viabilità, come per la parallela ex Permaflex

  • Lei a cosa dà la priorità?

“Alla questione della viabilità e alla necessità di costruire delle arterie nuove funzionali che possano snellire il traffico, soprattutto quello di attraversamento della città che contribuisce all’inquinamento ed al peggioramento della qualità della vita. Non ho intenzione di smettere nell’invitare l’amministrazione ad intervenire per la strada parallela all’ex Permaflex: è quantomeno necessario realizzare quella strada che, con una rotatoria, dalla Monti Lepini possa consentire al traffico di raggiungere lo stradone interporto attraverso la rotatoria incrocio di via Selvotta. Dove saranno realizzati ben presto il centro logistico e la clinica privata”.

  • Parliamo di un quadrante critico.

“Quella strada è fondamentale per consentire ai mezzi pesanti, anche delle attività che si trovano nell’area, di raggiungere la zona industriale senza intasare Madonnina delle Rose. Sono al fianco dei cittadini di Madonnina delle Rose che sono prigionieri di un traffico enorme, su una strada nata come via di campagna, senza marciapiedi, non in sicurezza. Quando passano i mezzi pesanti non c’è lo spazio per i pedoni. Questa situazione è destinata a peggiorare: quindi è quantomeno necessario sviluppare questa arteria che peraltro faceva parte degli accordi di programma già messi in campo dall’allora sindaco Marzi, cioè quella che doveva essere la variante Casilina, doveva giungere fino all’altezza Panorama e serviva per l’immissione su Casilina Nord”.

Dalla situazione critica di Madonnina delle Rose a via Le Rase

. Conclusione?

“E’ necessario progettare, trovare risorse per completare la variante Casilina sud (nuova via le Rase) che dalla rotatoria davanti A1, attraverso una rampa entrando a fianco di una nota trattoria, si può percorrere. Mancherebbe solo il cavalcavia ferrovia e fiume, per rincrociare la variante Casilina sud già realizzata a via Gaeta. Questo consentirebbe di smistare il traffico proveniente dall’autostrada e proveniente da Latina che deve dirigersi a Ceccano, a Castro dei Volsci, a Vallecorsa. Alla prima rotatoria di via Gaeta, il flusso prenderebbe questa direzione oppure, proseguendo su quella che è la variante Casilina Sud, potrebbe raggiungere Pofi, Torrice, Arnara, Ceprano. Significherebbe andare a liberare via Albinoni, via Pierluigi da Palestrina, via Vivaldi, tutto il quadrante della Stazione da un traffico di passaggio, non di residenti, di automobilisti non diretti ad attività commerciali”.

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