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Comune di Frosinone: il numero legale salta ancora per Gaza, insieme a Meccatronico e servizi sociali

La questione mediorientale riesce ad inceppare nuovamente i lavori dell'assise a Palazzo Munari. Ma le ragioni sembrano poco internazionali

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L’adesione alla Fondazione “Istituto Tecnologico Superiore Meccatronico del Lazio (ITS Meccatronico del Lazio Academy)” in qualità di socio partecipante; la variazione di bilancio per il Centro famiglia regionale Accoglienza Mamma/Bambino e le modifiche ed integrazioni alla convenzione per la gestione associata dei servizi sociali nel Distretto Sociale B valgono probabilmente meno della soddisfazione di “spernacchiare” – metaforicamente parlando – il consigliere comunale di opposizione Anselmo Pizzutelli. Vuoi mettere guardare che faccia fa il nostro critico controllore dei manovratori del potere comunale di fronte allo smacco di veder cadere il numero legale, proprio quando si alza dallo scranno per presentare la sua mozione su Gaza, poco prima di chiedere lo stop al genocidio e invitare “la cittadinanza a riflettere sull’importanza della pace e della solidarietà tra i popoli?”

La scelta di invalidare la seduta invece di votare contro

La seduta consiliare di lunedì sera, interrotta per mancanza del numero legale al secondo punto, dopo che la maggioranza aveva dato il contentino dell’approvazione della analoga mozione su Gaza presentata a maggio scorso dall’ex sindaco Domenico Marzi, e giunta al voto snervata e slavata dall’acqua passata sotto i ponti nel frattempo (oltre che dalle modifiche al testo originario inutilmente chieste dai meloniani), desta perplessità per la scelta della maggioranza di vanificare una agenda di lavori che comunque qualche valore l’avrebbe avuto quanto a servizi sociali e istruzione. Perché non restare seduti a Palazzo Munari per astenersi – come fatto dal primo cittadino e dal presidente del Consiglio – oppure votare contro e poi proseguire con gli altri punti all’ordine del giorno? Mistero buffo.

Le interpretazioni politiche dell’accaduto non fugano i dubbi

Dopo la clamorosa fuga la scorsa volta (sindaco incluso) per non discutere neppure il testo Marzi, stavolta a squagliarsela è stato un gruppo più contenuto di esponenti della maggioranza (FdI, Lista per Frosinone e qualche altro), visto che la galassia leghista e “ottavianea” aveva già abbandonato l’aula dopo essere apparsa solo per rispondere “presente” al presidente dell’assise Max Tagliaferri in apertura di seduta per poi subito alzarsi ed andar via. Probabilmente per scelta strategica arrivata via telefonino qualche manciata di secondi troppo tardi. Quale l’obiettivo di tutto questo? Gli osservatori i più arguti hanno visto un segnale di Fratelli d’Italia e presidente del Consiglio inviato a Mastrangeli ed Ottaviani, in stile Gigliola Cinquetti: “e qui comando io e questa è casa mia, ogni dì voglio sapere chi viene e chi va”. Secondo altri opinionisti lo stress-test del secondo Consiglio comunale fatto di proposito fallire dimostrerebbe, invece, che la maggioranza trasversale esiste eccome ed è destinata pure a durare fino a conclusione della consiliatura.

Anselmo Pizzutelli: così facendo si danneggia solo la città

In realtà se la coalizione di governo deve assicurare il numero legale ed è lei a farlo saltare, il segnale sembra decisamente diverso da quello che le tesi ricordate sembrano voler accreditare. Non a caso su questo punto insiste Anselmo Pizzutelli nel commentare l’accaduto: “I numeri in un Consiglio li dovrebbe garantire la maggioranza o pseudo tale, pur non essendo più quella uscita dalle urne ma neanche quella che si era definita nei mesi scorsi. Ci sono continui cambiamenti ed evoluzioni che avvengono giorno per giorno. L’alleanza in questione vive alla giornata, probabilmente a seconda delle richieste che vengono soddisfatte per singoli consiglieri. Anche certe assenze, a volte, possono portare a pensare male. Sicuramente viene danneggiata la città se penso che al terzo punto c’era l’adesione all’istituto meccatronico e poi i finanziamenti a mamme con bambini disabili. Rimango perplesso”.

Domenico Marzi: prendo atto del voto avvenuto con estremo ritardo

“Prendo atto che con estremo ritardo si è votato un ordine del giorno che doveva testimoniare sensibilità politica rispetto ad una questione con valenza internazionale e che poteva essere votato prima – commenta il consigliere Marzi -. Evidentemente il consiglio di centrodestra è condizionato dal parere politico sovraordinato nazionale. Ma alla fine tutti hanno concordato con la linea che forse in maniera anticipatoria avevo scritto nel maggio scorso. E’ indubbio come non sia comprensibile il ritardo. Ma, ripeto, prendo atto che hanno votato e moderatamente mi ritengo soddisfatto”.

Ora al presidente Tagliaferri toccherà riprendere daccapo la procedura di convocazione e riproporre una nuova seduta consiliare al primo punto della quale gli toccherà scrivere: “Mozione avente ad oggetto ‘Condanna del genocidio di Gaza, ripudio del terrorismo e della guerra, impegno per la pace” a firma del Cons. Anselmo Pizzutelli + altri'”. Magari toccherà pure restare in aula e votare o astenersi per non bloccare per la terza volta i lavori dell’assise. Difficile dar torto alle persone che dicono di non capirci più niente di quel che avviene nei Palazzi.

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