Secondo Max Tagliaferri – presidente del Consiglio comunale del capoluogo – nei cinque minuti concessi ai singoli consiglieri per intervenire durante il Question Time, vanno ricomprese tutte le domande che si intendono rivolgere all’amministrazione. Dopo la risposta del sindaco o dell’assessore competente, arriva la replica di 3 minuti e finisce lì. Per ulteriori interventi occorre riprenotarsi. Questa sarebbe la prassi a Palazzo Munari. Ma Anselmo Pizzutelli e Marco Ferrara chiedono l’applicazione del regolamento consiliare che prevede una domanda per ogni intervento da 5 minuti e poi la risposta a ciascun quesito; a seguire le ulteriori interrogazioni e così via. Ora che la prassi non possa e non debba prevalere sul regolamento è convinto il consigliere di Fratelli d’Italia Ferrara che ha già annunciato una segnalazione al Prefetto perché la metodologia adottata dal presidente Tagliaferri ostacolerebbe il pieno esercizio delle prerogative di consigliere comunale. Una questione tecnica si direbbe a prima vista, se i toni aspri non raccontassero di fruizioni all’interno del centrodestra. Con il presidente del Consiglio a ribadire che l’assise la dirige lui e il meloniano a sottolineare: “Ho chiesto l’applicazione del regolamento. Lei la rifiuta. Non mi sta facendo espletare il mio mandato”.
Max Tagliaferri non si sposta dalla “prassi” per le domande dei consiglieri
Le cose non vanno al meglio neppure tra sindaco e gruppo civico dell’ex primo cittadino Domenico Marzi. L’avvocato non ha sottovalutato lo “sgarro politico” subito con l’incredibile fuga della maggioranza dalla seduta che avrebbe dovuto affrontare due mozioni su Gaza, una è proprio la sua. Eppure era convinto di aver raggiunto la condivisione con la coalizione di governo dopo aver modificato il testo secondo i desiderata soprattutto di Fratelli d’Italia. Peraltro è stata convocata nelle scorse ore la conferenza dei capigruppo che dovrà fissare la seduta consiliare di novembre: all’ordine del giorno della quale i due punti relativi alla questione palestinese torneranno a creare scompiglio. Il sindaco Mastrangeli s’è limitato a dire che stavolta la discussione e la votazione ci saranno. Dopo aver preso nota della ramanzina di Marzi che ha ricordato il “precedente, quando mi allontanai un anno fa e venne l’assessore Testa a chiamarmi a casa per garantire il numero legale, su una pratica che a mio avviso non aveva una grande consistenza come quella che invece caratterizzava l’ultimo Consiglio comunale”.
L’ex sindaco: sulla Palestina una disdicevole “fuga per la vittoria”
“C’erano due ordini del giorno – ha sottolineato Marzi – che hanno visto in maniera disdicevole allontanarsi la maggioranza e anche lei sindaco si è sottratto al confronto che avrebbe dovuto essere sereno. M’ha ricordato il film ‘Fuga per la vittoria’. Aggiungo che il mio primo odg è del 30 maggio 2025 ed oggi ancora non si è discusso. Ma quanto io indicavo il 30 maggio poi è stato superato dalla dialettica democratica con il consigliere Franco Carfagna e altri, per trovare una soluzione unitaria che poteva essere votata. Penso potesse essere votata anche l’altra proposta quella sottoscritta da Anselmo Pizzutelli e altri. Cosa è accaduto nei vostri rapporti, per allontanarvi inopinatamente dal consiglio comunale senza consentire di votare la mia prima proposta, col merito di attribuire alla città una iniziativa che avrebbe dato luce a Frosinone, non lo so”.
Il multipiano è incredibilmente senza certificazione antincendio
Poi c’è la vicenda del multipiano di Viale Mazzini. Grazie alla sollecitazione di Marco Ferrara viene fuori che lo scorso maggio c’è stato un incendio, sono intervenuti i vigli del fuoco, ed è emerso in quel contesto che la struttura è priva del certificato antincendio (scaduto). Al di là del degrado, del tapis roulant fermo, emerge un ulteriore fattore allarmante che spinge a far presto per decidere. Purtroppo da marzo – mese della prima sollecitazione del consigliere Ferrara a procedere con le verifiche tecniche sulla strutture per poter stabilire se riacquisirla nella disponibilità comunale o meno – ad oggi (novembre 2025) siamo ancora – stando alle dichiarazioni dell’assessore Angelo Retrosi – solo al livello di bozza di relazione da parte dei tre esperti investiti della consulenza dal Comune. La società che gestisce la struttura ha intanto annunciato la chiusura del parcheggio per procedere a lavori di manutenzione straordinaria. La partita sul ritorno alla fruibilità piena, insomma, è ancora in alto mare.
Anselmo Pizzutelli insiste sui ritardi per l’ascensore inclinato
Così come incagliata appare anche la vicenda dell’ascensore inclinato, con ritardi e lungaggini inquadrati da Anselmo Pizzutelli anche nella sua qualità della Commissione Ambiente. Se il sindaco da parte sua afferma in maniera stentorea come nessun frusinate metterà piede sull’impianto finché il Comune non avrà ottenuto conferma della piena sicurezza delle opere in calcestruzzo a partire dai piloni di appoggio delle due linee, Anselmo Pizzutelli giura che dalle carte esaminate risulta che le verifiche siano state sollecitate dall’Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza di ferrovie, infrastrutture stradali e autostradali). “È emerso in commissione che l’ente aveva fatto 9 punti di richieste, dalla potenza motore, al diametro cavi, dalla stazione a valle che si allaga, alla stabilità idrogeologica. Quando si riferisce ai piloni parla della struttura realizzata e collaudata nel 2009 e chiede saggi non distruttivi sui calcestruzzo. Non parliamo insomma di un vostro scrupolo”, conclude l’esponente della minoranza.
Tra Brt e parcheggi allo Scalo molta polemica e poca chiarezza
Poi il Brt e Tpl con le fermate incongruentemente vicine. “Forse esiste una spiegazione tecnica che mi sfugge – attacca Anselmo Pizzutelli -. Ma a Via Don Minzoni esiste la fermata Tpl ed è poco prima di via Mascagni nonostante la nuova fermata Brt sia sistemata dopo via Mascagni davanti la farmacia e questa fermata è a 150 metri da quella di via Sacra Famiglia”. Il sindaco avverte che alcune fermate potranno essere eliminate una volta partito il bus rapid transit e riorganizzato il trasporto pubblico locale complessivamente. Ci sono inoltre i parcheggi a ridosso della Pietrobono. L’ex delegato allo Scalo chiede che l’amministrazione dia il via ad un monitoraggio dei terreni per realizzare aree di sosta a servizio della scuola e del quartiere. Ma con l’assessore Retrosi il dialogo parte e resta in salita. Alla fine cosa voglia fare l’amministrazione sull’argomento resta in parte misterioso. Un po’ come per le direttive sulle luminarie natalizie. Anche qui l’assessore competente – nel caso Mario Grieco – riesce a dare risposte in varie puntate e solo ritenute parziali e non soddisfacenti, leggendo la delibera di giunta sull’argomento. Il terreno della consiliatura appare sempre più sconnesso.
