Home Cronaca Corruzione al TFA, il Riesame reintegra i professori Chiusaroli e Arduini

Corruzione al TFA, il Riesame reintegra i professori Chiusaroli e Arduini

I due docenti erano stati sospesi dopo l'indagine 'Luna Viola' che ha visto coinvolto anche l'ex direttore delle risorse umane Mignanelli

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Arriva una svolta nella vicenda giudiziaria che, da inizio anno, ha travolto l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. I professori Diletta Chiusaroli e Giovanni Arduini, arrestati lo scorso 14 gennaio 2025 nell’ambito dell’inchiesta per presunta corruzione condotta dalla Procura di Cassino, sono stati reintegrati nei loro incarichi universitari.

La decisione è stata assunta dal Tribunale del Riesame di Roma – Sezione Speciale per il Riesame delle Misure Cautelari Personali e Reali, presieduto dal giudice Natoli, depositata il 23 ottobre, ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Ivano Nardozi, difensore dei due docenti.

Nel dispositivo si dispone la cessazione della misura interdittiva dai pubblici uffici applicata ai due professori, di fatto consentendone il rientro in servizio all’ateneo cassinate.

L’indagine, denominata “Luna Viola”, era stata avviata nel 2022 dalla Guardia di Finanza di Cassino su delega della Procura della Repubblica.
Secondo gli inquirenti, alcuni candidati al TFA – Tirocinio Formativo Attivo per l’insegnamento di sostegno avrebbero pagato somme fino a 15.000 euro per ottenere anticipazioni sugli argomenti delle prove di selezione. Il 14 gennaio 2025, su ordine del gip Alessandra Casinelli, furono posti agli arresti domiciliari i professori Diletta Chiusaroli e Giovanni Arduini, l’imprenditore di Sora Giancarlo Baglione e l’allora direttore dell’Area Risorse Umane dell’Università di Cassino, Massimiliano Mignanelli. Secondo l’accusa, Baglione avrebbe agito come intermediario tra i candidati e i membri della commissione, mentre Mignanelli avrebbe avuto un ruolo di raccordo interno all’ateneo.

Dopo alcuni mesi di domiciliari, le misure cautelari sono state progressivamente revocate per tutti gli indagati, ma per i due professori era rimasta in vigore l’interdizione dai pubblici uffici, ora definitivamente annullata dal Tribunale del Riesame.

«È un provvedimento che restituisce dignità e serenità ai miei assistiti – ha dichiarato l’avvocato Ivano Nardozi – e che conferma la debolezza dell’impianto accusatorio». Con il reintegro dei due docenti, l’Università di Cassino si prepara a chiudere una delle pagine più difficili della sua storia recente. Questo in attesa che la Procura concluda le indagini e faccia le proprie valutazioni.

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