Dopo essere rimasto vittima di un incidente stradale, il protagonista, James Ballard – che porta lo stesso nome dell’autore del romanzo – non riesce più a sottrarsi alla fascinazione degli scontri tra veicoli, che per lui assumono una valenza nitidamente sessuale. Proprio questa ‘perversione’ lo accomuna allo scienziato televisivo e psicopatico Robert Vaughan. Nella morbosa peregrinazione in cerca di sinistri, corpi mutilati e deformati ed ‘essenza mortifera’, i due finiranno su strade molto pericolose. Attorno a loro orbiteranno altri personaggi legati a doppio filo a quest’orgia di carne e lamiere, tecnologia e impatto sulla vita umana.
‘Crash!’ è un libro dello scrittore inglese James Graham Ballard. Pubblicato nel 1973, la prima edizione italiana risale al 1990. Dal romanzo è stato tratto nel 1996 l’omonimo film diretto da David Cronenberg. Un tomo controverso e che ha generato molte polemiche per i temi trattati e per la morbosità atroce del protagonista per gli incidenti stradali. Come emerge subito, come esprime a meraviglia una delle prime frasi: “Ripenso agli scontri frontali tra eccitati schizofrenici e camioncini di lavanderia bloccati in strade a senso unico; a maniacodepressivi schiacciati nel corso di insensate inversioni a U su rampe d’accesso autostradali; a sfortunati paranoici lanciati a tutta velocità contro muri di mattoni in fondo a strade senza uscita note a tutti; a bambinaie sadiche decapitate in scontri invertiti a incroci complessi; a direttrici lesbiche di supermercati brucianti a morte nello scheletro rovinato delle loro minuscole auto sotto lo sguardo stoico di pompieri di mezz’età; a bambini autistici schiacciati in tamponamenti, gli occhi meno feriti nella morte; ad autobus pieni di deficienti mentali in atto d’annegare stoicamente insieme in canali industriali a lato delle strade”.
Un abisso avveniristico
‘Crash!’ è un libro postmodernista del 1973 che non sembra del 1973! Scritto ben 50 anni fa, è assurdamente anticipatore dei tempi. Precursore di quegli abissi tecnologici in cui il mondo attuale è sprofondato. Un’opera germinale, che semina domande e apre più piste di quante in realtà possa chiuderne. Quesiti, dubbi, possibilità. Oscuro e minaccioso, il capolavoro di Ballard ti avviluppa in un folle sostrato di perversione. L’incidente automobilistico è il surrogato del sesso, anzi, forse l’unica modalità in cui tale attività possa essere effettivamente adempita. Ma la vera inquietudine sta tutta nel messaggio ‘vero’ veicolato dal sangue, dal muco, dal disgusto che l’autore descrive: una ricerca ossessionata e lisergica dell’autodistruzione. Il piacere sinestetico che procura quel farsi a pezzi, quella miscela di lamiere contorte e carni ferite. Il suo racconto appare come una profezia che si spinge oltre la ragione, vaticinando la fusione bollente fra vorticosi amplessi e lo sfascio lucido e meccanicizzato della società ‘tecnocratica’.
Tra fantascienza e psicologia
Sospeso tra fantascienza e indagine psicologica – e patologica – dello spazio intimo, siamo di fronte ad una disumanizzazione tecno-pornografica di quei cinici soggetti che furoreggiano nei pensieri di Ballard. Quegli stessi pensieri tradotti su carta con lucido e algido distacco. L’automobile è la padrona incontrastata, ha snaturato la geografia urbana, mutato le convenzioni sociali e modificato per sempre l’ambiente in cui viviamo. Con scrittura apocalittica e barocca, l’autore ci spinge in quella deriva di decostruzione mortale del corpo. Smembrato, simbolicamente ferito e confuso con la tecnologia nella sua dimensione di stupro e violenza. È una chirurgia selvaggia di incisioni, escissioni, scarnificazioni. La sessualità diventa semplicemente l’opportunità di uno scambio di segni. Il rapporto tra il protagonista e Vaughan è una discesa negli inferi. Dopo aver abbandonato la fantascienza classica negli anni ’60, con ‘Crash!’ Ballard reinventa la mitologia classica, la smonta e ricombina con selvaggia trasgressione.
Corpo-caldo-vita, metallo-freddo-morte: è matrimonio
Originale, nichilista: l’esasperazione di quel matrimonio tra vita e morte, dove il piacere della prima sta nella ricerca di avvicinarsi il più possibile alla seconda. Una ragazza storpia, lamiere contorte, abitacoli teatro di vicende maniacali, immagini fotografiche di scontri tra auto: tutto descritto chirurgicamente, come farebbe un anatomo-patologo con un referto. Il sinistro dà sostanza alla vita, il dolore è un tribale tatuato per sempre. Il mondo ballardiano è avulso da sistemi di riferimento morali. Una corsa a tutto gas fino al finale, sconvolgente, come è giusto che sia. Annunciato. Un volume forte, provocatorio, estremo, di non facile lettura per tutti. Da leggere…allacciando le cinture!