Un missile terra-aria, un destro portentoso che si infila sotto il sette. Un gol, da solo, che vale il prezzo del biglietto. O forse qualcosa in più. L’autore di questa gemma rara è Cristiano Palombi, il centrocampista del Sora che ha fatto sognare i suoi e ha sugellato la roboante vittoria volsca ai danni di un Atletico Torrenova atterrito dallo strapotere ospite. Al ‘Tre Torri’ è terminata, infatti, 1-5 la gara che ha proiettato gli uomini di mister Ciardi in una posizione che difficilmente – molto difficilmente – potrà essere compromessa: i sorani hanno centrato la 20esima vittoria consecutiva e salgono a quota 60 lunghezze, a ben +21 sul Gaeta e a +23 sul Certosa. La capolista, da lassù, è quasi irraggiungibile. Non vede più nessuno dietro perché troppo impegnata – giustamente – a guardare avanti, a puntare quel sogno che ora non si ha più paura di pronunciare: tornare in serie D. Quella categoria che il giovane Palombi conosce molto bene, in cui vanta 118 presenze ed 8 reti con le maglie di Monterosi, Vis Artena, Cassino, Carbonia e Latte Dolce Sassari. Il romano classe ’98, grazie al suo bagaglio nella categoria superiore, si sta dimostrando un ottimo elemento per lo scacchiere bianconero: arrivato nell’estate passata nella città lirense, è prezioso sia in fase di impostazione che di interdizione ed ha ‘infiocchettato’ il lavoro svolto nel club del vicepresidente Parente con 3 marcature, di cui quest’ultima davvero da manuale. Cresciuto nelle giovanili della Roma, conosciamo meglio chi è il capitolino che si è conquistato la fiducia del tecnico e l’amore dei tifosi.
Innanzitutto complimenti per quel gol favoloso della scorsa domenica. Cosa ha pensato nel momento dell’esecuzione? Quanta gioia ha provato per questa rete meravigliosa? Si può annoverare tra le sue più belle realizzazioni?
“Grazie mille, non capita spesso di fare goal del genere e sono molto contento. In quel preciso istante ho pensato solo a tirare e metterla lì, ci avevo già provato in altre partite ma con un esito diverso. Questa volta è andata bene e certamente si può considerare tra le mie reti più belle. È sempre bello gonfiare la rete, ma farlo così lo è ancora di più. Una soddisfazione grandissima, personale per la realizzazione, e di squadra per aver messo la ciliegina sulla torta ad una partita fenomenale da parte di tutto il gruppo”.

Questo Sora sta vivendo davvero una stagione stratosferica…vi sentite un po’ la D in tasca?
“Senza dubbio credo che sia per tutti una stagione fuori da ogni aspettativa e il nostro percorso non è ancora finito; cercheremo in tutti i modi di continuare così e di fare sempre del nostro meglio, partita dopo partita. Per quanto riguarda la promozione non si canta vittoria finché non c’è la matematica a confermarlo, noi pensiamo solo a lavorare sul campo”.
Qual è il segreto di questi successi travolgenti?
“Il segreto ormai è sotto gli occhi di tutti: la forza di questo gruppo è fantastica, si è creata una famiglia dal primo giorno che siamo arrivati nello spogliatoio, dal più grande al più piccolo siamo tutti coinvolti e in campo si vede, ci diamo una mano anche nelle minime difficoltà, dobbiamo solo continuare così”.
Com’è lavorare con mister Ciardi?
“L’allenatore è una persona molto professionale che svolge bene il suo lavoro, ci fa lavorare tanto in settimana e i frutti si vedono. Sa perfettamente come gestire lo spogliatoio, è un conoscitore fine della categoria e soprattutto un tecnico di polso”.
Veniamo più strettamente a lei, nonostante la giovane età ha un curriculum di tutto rispetto con tanta esperienza in serie D, come mai ha scelto di scendere in Eccellenza e vestire la maglia del Sora?
“Sì, ho fatto parecchi anni di serie D e anche bei campionati, poi ho maturato questa decisione perché dopo l’ultima stagione un po’ burrascosa volevo rimettermi in gioco, cercando di lottare per qualcosa di concreto e dimostrare sul campo le mie capacità. Sora è una piazza conosciuta e blasonata, il progetto in piedi mi è parso subito di spessore e ho capito di fare la scelta giusta!”.
C’è qualche giocatore a cui si ispira?
“I miei idoli sono sempre stati Totti e De Rossi, ovviamente non posso nemmeno essere accostato ai loro nomi, però sono i due calciatori che ammiro di più in generale”.
Come si vede da qui a 5 anni?
“Bella domanda…spero di raggiungere degli obbiettivi che mi tolgano delle soddisfazioni…”.