“Abbiamo portato la ricerca laziale sotto i riflettori del mondo. È stato un onore per me poter intervenire all’Expo 2025 di Osaka, in un contesto internazionale di altissimo profilo. Durante il mio intervento, ho presentato le grandi potenzialità che il nostro territorio ha, i grandi risultati raggiunti frutto della sinergia tra atenei, enti di ricerca e imprese. Expo 2025 si sta confermando un’occasione unica per rafforzare la cooperazione e creare sviluppo. La dimensione internazionale degli istituti di istruzione superiore e dei centri di ricerca è un elemento fondamentale per lo sviluppo della conoscenza, l’innovazione e la diplomazia scientifica”. – Così è intervenuto l’On. Daniele Maura, Vice Presidente XI Commissione – Sviluppo economico durante l’approfondimento sul sistema della ricerca e dell’alta formazione con l’evento “Conoscenza: il futuro come un patrimonio”, realizzato dalla Regione Lazio in collaborazione con le Università laziali, il Rome Technopole e il CRUL (Comitato Regionale delle Università del Lazio).
Un’occasione per valorizzare le eccellenze accademiche, il grado di internazionalizzazione del sistema universitario e il ruolo crescente delle sinergie tra mondo scientifico e imprese, con particolare attenzione ai settori tecnologici e industriali ad alta innovazione.
“Questa cooperazione oltre i confini nazionali favorisce l’eccellenza accademica, la mobilità degli studenti e dei ricercatori, e il rafforzamento delle relazioni tra paesi. Tutte le università pubbliche laziali promuovono la cooperazione Internazionale e favoriscono la ricerca, lo scambio di conoscenze e esperienze. Un sistema fondamentale teso a stimolare l’innovazione, promuovere la creatività e favorire lo spirito imprenditoriale. Tanti i progetti di cooperazione finanziati dall’Unione Europea tramite le Regioni, con l’obiettivo di potenziare la ricerca, l’innovazione e lo scambio di conoscenze tra i partner. – Ha proseguito Maura.

L’internazionalizzazione delle università del Lazio
“La dimensione internazionale delle Università italiane in generale è laziali in particolare è essenziale per affrontare le sfide globali, promuovere l’innovazione e favorire la comprensione interculturale. Attraverso programmi di mobilità, collaborazioni bilaterali e reti globali, le istituzioni accademiche e di ricerca contribuiscono allo sviluppo di una comunità scientifica globale, aperta e interconnessa. L’internazionalizzazione delle università nel Lazio rappresenta un pilastro fondamentale per la crescita accademica, la ricerca e la formazione di studenti con una visione globale. – Commenta ancora Maura – Le istituzioni accademiche della regione sono attivamente coinvolte in programmi di mobilità internazionale, collaborazioni con università estere e iniziative per attrarre studenti e ricercatori da tutto il mondo. Noi come Regione Lazio supportiamo l’internazionalizzazione attraverso: programmi di internazionalizzazione- sostegno di iniziative che promuovono la cooperazione internazionale e l’attrazione di investimenti esteri; collaborazioni con università, con istituzioni accademiche per sviluppare progetti congiunti e favorire la mobilità internazionale. L’investimento più importante che un paese moderno possa fare per il proprio futuro è, infatti, nell’educazione, nella scienza, nella tecnologia, in modo da creare l’ambiente giusto per favorire nuove scoperte e creare, ad esempio, prodotti innovativi che possano spingere l’economia e rendere migliore la qualità della vita. Ritengo che educazione, scienza e tecnologia siano vitali per il futuro e che siano l’unico investimento capace di ripagare nel medio e lungo termine. In Italia sia il governo nazionale che noi come Regione Lazio stiamo investendo per supportare le università e i poli di ricerca basti pensare ai bandi “STEP” e “Investimenti Strategici PMI” con oltre 110 milioni di euro per sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese del Lazio, o il Bando infrastrutture per la ricerca – Regione Lazio 20 milioni di euro, o i 100 milioni di euro per ricerca e sviluppo nell’ambito aerospaziale”. – Conclude l’On. Daniele Maura.