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Frosinone – Calo demografico, Iacovissi: “Un polo interuniversitario del Lazio per rilanciare il capoluogo”

La ricetta di Vincenzo Iacovissi, Capogruppo Psi, per invertire il trend negativo nel capoluogo: "È il momento del coraggio"

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“Un Polo interuniversitario del Lazio, da realizzare a Frosinone. Si può fare. Se davvero si vuole arginare lo spopolamento e gettare le basi di un rilancio vero, è necessario “osare” e concentrarsi su qualcosa di originale. Ma va sviluppato un ragionamento a tutto campo”. – Questa la ricetta di Vincenzo Iacovissi, Capogruppo Psi, per invertire il trend negativo nel capoluogo.

“In Consiglio comunale il Sindaco Riccardo Mastrangeli ha fatto chiaramente capire che si va verso il no di Ferrovie alla proposta di istituire corse dedicate veloci Frosinone-Roma (senza fermate). Se confermato, sarebbe una doccia fredda. Non solo per i pendolari (che comunque rappresentano una quota consistente perfino in termini di Pil). Il fatto è che verrebbero spente sul nascere le ambizioni di poter rappresentare un polo di attrazione capace di generare flussi di potenziali residenti. Parlo del progetto che da Roma diverse famiglie potrebbero decidere di stabilirsi a Frosinone. Se però ci fossero collegamenti veloci”. – Prosegue Iacovissi.

Nodo Tav

“E veniamo alla Stazione Tav. Intendiamoci: l’eventuale realizzazione sarebbe fondamentale per il territorio in termini di logistica e di collegamenti. Un Hub infrastrutturale a 800 metri dal casello autostradale e dall’imbocco della Superstrada rappresenterebbe un valore aggiunto enorme per le imprese. Ma la domanda è: la Stazione Tav basterebbe a ridurre l’erosione dei residenti in atto a Frosinone e provincia? Pensiamo di no. Si parla della possibilità di collegare la costruenda Stazione Tav di Ferentino con la Stazione di Frosinone. Attraverso la riattivazione di un binario merci. Facciamo qualche conto: 28 minuti da Ferentino a Roma, altri 10-15 da Frosinone a Ferentino. Più le coincidenze e i tempi di attesa. Si arriverebbe ad un’ora. Non un grande beneficio sinceramente. Senza considerare che i costi della Tav non sono per tutti. Molte fasce di popolazione non potrebbero permetterselo. Inoltre, finora sulla Stazione Tav ci sono solo dichiarazioni. Zero fatti, zero impegni concreti, zero risorse. Parliamo dunque di una possibilità molto incerta. – Aggiunge il Capogruppo Psi.

“Visione e coraggio”

Poi Iacovissi arriva dritto al punto: “A nostro giudizio è necessario avere la visione e il coraggio di qualificare Frosinone per qualcosa di realmente originale. In un’ottica di Basso Lazio, ma pure di attenzione verso il Molise, l’Abruzzo e l’Alta Campania. E cosa ci sarebbe di meglio della realizzazione di un Polo interuniversitario del Lazio? Oggi c’è la convenzione con l’Università di Cassino: iniziativa ottima che garantisce corsi di laurea importanti. Ma non basta. E allora perché non pensare a convenzioni con l’Università La Sapienza di Roma, stabilmente tra i migliori 50 Atenei del mondo? Per cercare di avere il maggior numero di corsi di laurea. Il Comune potrebbe stipulare convenzioni con La Sapienza e anche con altre Università romane. Con più Atenei. Pensiamo ai ritorni in termini di offerta culturale di alto livello, pensiamo ai benefici per le famiglie frusinati. Mi riferisco ai costi esorbitanti di mantenere un figlio fuori sede per studiare. Ma pensiamo anche ai costi del pendolarismo. Perché, oltre a quelli legati al viaggio, ci sono gli effetti collaterali (elevati e tutti negativo) legati allo “stress”. Le condizioni di viaggio sono peggiorate tantissimo negli ultimi anni. Ci sono costi immateriali e morali enormi. Fra l’altro, in questo modo si darebbero risposte serie, autorevoli e qualificate ad una domanda di istruzione universitaria importante. Dando la possibilità a tanti ragazzi e famiglie che oggi non possono permetterselo di investire su un’istruzione di alto livello. Frosinone diventerebbe un polo di attrattività e di apertura culturale. E da tante zone gli studenti potrebbero venire nel capoluogo a studiare. Innescando un effetto domino virtuoso in termini di ripopolamento, cultura e prospettive economiche”.

Preveniamo l’obiezione: ci sarebbero le strutture per ospitare diversi corsi universitari? Certamente sì. Intanto, procedendo con una rapida ed efficace razionalizzazione del patrimonio immobiliare del Comune. Inoltre, sempre il Comune potrebbe facilmente attivarsi con i privati per gli affitti delle strutture che servono. Nell’ottica di sgravi e vantaggi per gli stessi privati. Teniamo presente che lo spopolamento ha portato anche ad un depauperamento del patrimonio immobiliare. Quante strutture vuote e in abbandono ci sono? Un Polo interuniversitario del Lazio a Frosinone si può fare. Anzi, si deve fare. È il momento del coraggio, non del tirare a campare. È il momento di osare, non del compromesso al ribasso”. – Conclude Iacovissi.

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