Altro che ricuciture col Pd fatte intravedere da Francesco De Angelis. L’ex sindaco Domenico Marzi non ha sopito la memoria degli eventi politici negativi subiti nel passato: “Non potrò dimenticare le disattenzioni del Pd verso la mia persona. Non mi riferisco alle voci sugli inesistenti incarichi, fatte circolare malevolmente. Ma parlo di relazioni personali”.
- Cosa l’ha delusa di più del partito?
“Per il ruolo che ho svolto, il Pd avrebbe dovuto apprezzare un amministratore che ha puntato ad ottenere risultati per la città. Quando ho governato ho rispettato il programma: nessuno ha potuto contestarmi nulla sulle cose portate a termine. Il trasversalismo lo fa chi si vuole sedere su uno scranno e vuole un posticino. Non è questione che mi sia mai appartenuta”.
“Dai referendum alle attenzioni a sinistra, partito per me incompatibile”
- Al di là di quel che sono state le vicende del centrosinistra nel capoluogo, anche la fase politica odierna la vede distante dal Partito democratico. Come mai?
“La verità è che, pur avendo sostenuto Elly Schlein, non riesco a condividerne la linea nazionale. Vedere la segretaria che indirizza tutti gli sforzi sui referendum mi lascia perplesso. Peraltro io concordo solo su quello relativo alla cittadinanza e poi sull’altro che dovrebbe imporre ai subappaltatori regole per la sicurezza dei lavoratori”.
- In mezzo ci sono i quesiti sul jobs act di Renzi…
“Renzi ha portato il partito al 40%. Non puoi pensare che tutto stia nella sinistra esterna ma c’è anche l’ambiente moderato che guarda al centrosinistra ed è riuscito a far raggiungere risultati elettorali importanti al Pd. Ora questo Partito Democratico, con questa guida, mi chiedo quale compatibilità possa avere col sottoscritto”.
- Vale anche per le amministrative, ovviamente.
“E’ così. Non ho compatibilità. Svolgerò un ruolo attento e civico e apprezzerò candidature innovative”.
“Se vuol dare una svolta, Mastrangeli ha massimo 5 mesi di tempo”
- Usato da cambiare Mastrangeli?
“No, Mastrangeli non è vecchio nella candidatura ma mi aspetterei maggiore incisività. Ha ancora tempo per dimostrarlo: almeno 4-5 mesi. Poi, subito dopo, saremo in aperta campagna elettorale. Se vuole cambiare rotta deve farlo a breve ed io continuerò ad osservarlo con un approccio di critica positiva. Cosa che vuol dire attenzione ai temi che riguardano la città ma senza che io abbia minimamente l’intenzione di andare a chiedere il posticino”.
- Si parla di possibile programma di fine consiliatura, in quell’ambito potrebbe incidere anche lei?
“In questa prospettiva torno a parlare dell’impianto di risalita: facciamolo funzionare. Bisognerebbe chiamare una persona all’interno del settore Lavori pubblici che sappia dire, sia alla società che al progettista, gli elementi mancanti per una corretta e duratura riattivazione. La vicenda dell’affidamento della manutenzione alla ditta Cialone, che ha avuto la proroga, mi crea una certa perplessità. Ma questo aspetto va tenuto separato dagli altri rapporti con Cialone. L’impianto va ultimato con un’attività amministrativa che metta in luce i tempi della ripresa e le cose da completare senza alcuna indeterminazione”.
“Schietroma non parli di trasversalità, il Psi mai stato problema mio”
- Il segretario Psi Lazio Schietroma ha attaccato anche lei (oltre a De Angelis) sulla trasversalità, riferendosi alla collaborazione inaugurata dalla Lista Marzi con Mastrangeli. Cosa ne pensa?
“Con Schietroma non nascondo l’incompatibilità. Ha candidato una persona che apprezzo molto quando potevamo tentare di vincere. Sapeva che non volevo essere candidato e che ero stato pescato perché non c’era nessun altro: il Pd era incapace di trovare la soluzione possibile. Il punto è che se avessimo tutti insieme candidato Iacovissi, con tempi e modi idonei, io non avrei avuto nulla in contrario. Quanto alla trasversalità, lasciamo perdere. Schietroma è lo stesso che portava Pittiglio, Minotti, Picchi a parlare e pensava di condizionare l’amministrazione. Il Psi è sempre stato un problema che non mi riguarda”.
- Da che parte politica guarderà, d’ora in poi, la lista Marzi?
“Dico solo che nella Lista Marzi non ci sono sbavature. Certo, ci si aspettava che il Pd sostenesse con forza Armando Papetti quando si è candidato alle provinciali e il mancato sostegno non può che essere un nodo al fazzoletto. Abbiamo un candidato che può essere eletto, che ha in tasca la tessera del Pd ed il Pd non lo appoggia perché sta nella lista Marzi. Bisogna dimostrare attenzione alla città di Frosinone: e Papetti è solo un esempio. Non serve uno che voglia galleggiare da Viticuso a Campo Catino portando a casa punti luce in questi anni che non mi piacciono. Davvero ogni manovrina è più importante del capoluogo?”.