Serie B – Il Frosinone torna da Bari con un successo fondamentale, costruito attraverso gioco, idee chiare e una gestione matura dei momenti chiave della gara. La squadra di Alvini ha mostrato un’identità ormai riconoscibile: aggressività, dinamismo e capacità di fare male in ripartenza. Due ingenuità difensive hanno rischiato di rimettere tutto in discussione, ma la prestazione collettiva ha ampiamente meritato il bottino pieno.
La serata parte in salita per Palmisani, chiamato in causa su due conclusioni non irresistibili sul proprio palo: errori pesanti che avrebbero potuto condizionare la sfida. A rimettere ordine ci pensa però il reparto difensivo, solido e compatto. Sulla destra Oyono garantisce equilibrio e pulizia nelle scelte, mentre la coppia centrale Calvani–Monterisi ritrova automatismi e sicurezza: entrambi attenti e sempre puntuali negli anticipi, con Monterisi che al rientro firma anche un prezioso assist. A sinistra Bracaglia disputa forse la miglior prova stagionale, siglando un gol e contenendo senza affanni le avanzate del Bari.
In mezzo al campo il faro è Calò, da cui passano gran parte delle trame più pericolose: idee chiare, verticalizzazioni di qualità e un’altra giocata decisiva che vale il suo quarto assist stagionale. Accanto a lui Kone vive una gara in chiaroscuro: responsabilità pesanti sulle reti pugliesi, poi una ripresa più ordinata ma non sufficiente a cancellare una prova negativa.
Sugli esterni offensivi il Frosinone crea costantemente pericoli: Ghedjemis conferma l’ottimo momento con un’altra grande performance, impreziosita dal quinto gol in campionato. Dalla parte opposta Kvernadze alterna errori e folate: si divora un gol già fatto, ma ogni accelerazione mette in crisi la retroguardia biancorossa. L’ingresso di Corrado aggiunge equilibrio e freschezza nel finale.
Nel cuore della trequarti Koutsoupias è ovunque: inserimenti, recuperi, qualità. Solo il palo gli nega la gioia del gol, ma il suo impatto resta determinante. In avanti Raimondo firma una gara completa: segna, si muove continuo tra le linee, detta il passaggio e apre varchi preziosi ai compagni.
Sulla panchina, Alvini conferma di aver dato al gruppo un’identità precisa. Il Frosinone gioca, corre e riconosce i momenti della partita. Senza i due regali difensivi sarebbe stata una prova quasi impeccabile. Il successo rimediato al San Nicola è meritato e soprattutto pesantissimo: una vittoria che significa molto per classifica, morale e crescita del gruppo.
