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Frosinone, vittoria pesante e solidità difensiva: la vera sfida ora è sotto porta

Serie B - Il successo a Padova ha messo in mostra una retroguardia attenta: bisogna, però, diventare più cinici in fase offensiva

calò
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Serie B – In un campionato dove Palermo, Modena e Cesena si sono presentati con ambizioni dichiarate e un mercato ricco di colpi, la vera sorpresa porta il nome del Frosinone. Non è soltanto questione dei 7 punti conquistati in tre giornate, senza subire nemmeno un gol – primato condiviso tra Serie A e B – ma soprattutto dell’atteggiamento mostrato in campo: determinazione, organizzazione e capacità di soffrire.

Dopo un’annata difficile, chiusa con la paura fino all’ultima giornata, la squadra ciociara ha voltato pagina. L’esperienza delle passate stagioni è stata trasformata in energia nuova, con un approccio meno ingenuo e molto più pragmatico. Segno che società e allenatore hanno saputo leggere gli errori e ripartire con idee più chiare.

Bracaglia e Palmisani, la faccia giovane del progetto

Il successo di Padova (0-1) è stato firmato dai talenti di casa. Bracaglia non solo ha segnato il gol che ha deciso il match, ma ha offerto anche una gara di grande sostanza dietro. Palmisani, dal canto suo, ha tolto le castagne dal fuoco con parate fondamentali nella prima frazione, confermando di essere una garanzia tra i pali. Due ragazzi cresciuti nel vivaio, simbolo di quell’identità territoriale che il presidente Stirpe ha più volte indicato come punto di forza del progetto giallazzurro.

Accanto a loro si sono distinti anche Zilli, autore dell’assist decisivo e di un lavoro prezioso spalle alla porta, e un reparto difensivo che ha retto con ordine nonostante cambi obbligati in corsa.

Difesa impermeabile, attacco da rivedere

La vera certezza di questo avvio resta la tenuta difensiva. Quattro gare ufficiali e altrettanti clean sheet parlano da soli: chiunque venga schierato, il livello resta alto e la porta inviolata. È un dato che dà fiducia, perché in un campionato lungo e imprevedibile avere una retroguardia affidabile può fare la differenza.

Diverso il discorso in avanti. Contro il Padova, occasioni limpide non sono mancate, ma né Koutsoupias né Calò hanno saputo sfruttarle. Il Frosinone costruisce, arriva con facilità al tiro, ma non riesce a chiudere i match quando avrebbe la possibilità di farlo. Questo limite ha reso il finale più sofferto del previsto e rischia, sul lungo periodo, di togliere punti preziosi.

Inoltre, la lunga lista degli infortunati complica ulteriormente la situazione, con i giallazzurri falcidiati soprattutto a centrocampo: gli infortuni di Barcella, Gelli e Konè privano mister Alvini di pezzi importanti, il quale, nonostante tutto, è riuscito a mettere su la migliore formazione prima e durante il match stesso, quando la sfortuna sembrava essersi accanita su di lui.

La sfida del futuro

La strada resta lunga e il margine d’errore minimo. Il Frosinone ha dimostrato di poter competere con chi, in estate, si è proposto per i vertici. Ma la Serie B è terreno insidioso: gli infortuni già registrati lo dimostrano, e Alvini dovrà continuare a gestire con attenzione le rotazioni.

Le basi, però, sono solide: gruppo compatto, identità forte, giovani protagonisti e una difesa che non concede nulla. Se arriverà anche il cinismo sotto porta, i giallazzurri potranno davvero cominciare a recitare un ruolo da protagonisti. Intanto ci si prepara per la prossima sfida, quando al ‘Benito Stirpe’ di viale Olimpia arriverà il Sudtirol: la data da cerchiare in rosso sul calendario è quella di venerdì 19 alle ore 19.

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