Era amato da tutti, l’avvocato e professore universitario Gianrico Ranaldi. Amato e stimato fino al punto che la basilica dell’abbazia di Montecassino dove, nel pomeriggio si sono celebrati, era gremita all’inverosimile. Centinaia di persone, arrivate anche da fuori regione, si sono strette attorno alla moglie Manuela, alle figliolette Aurelia e Vittoria, alla madre Lucia, alla sorella Raffaella, e a tutta quella grande famiglia composta da ogni singolo componente dello studio legale che Gianrico Ranaldi amava e che era stato creato anni fa all’adorato padre, Pietro Aurelio.
L’omelia è stata celebrata dal padre abate dom Luca Fallica alla presenza dei predecessori che, nel corso degli anni, avevano instaurato con Gianrico Ranaldi un rapporto consolidato e basato sul rispetto reciproco.
L’amore sviscerato del professor Ranaldi verso la città di nascita, verso la storia e quello che l’abbazia rappresenta, oggi era percepibile in ogni angolo della basilica dove raramente e in via del tutto eccezionale vengono celebrati funerali.
Un uomo solare, dolce, pieno di garbo nei confronti del prossimo che si era fatto ben volere sia tra i colleghi dell’Ateneo dove insegnava, che nel palazzo di Giustizia di piazza Labriola.
In chiesa oltre che tutto il mondo politico cassinate, il sindaco Enzo Salera (ha voluto rendere omaggio a Gianrico con un lungo ricordo) e provinciale, c’erano anche il procuratore capo Luciano d’Emmanuele e il sostituto procuratore Alfredo Mattei, il presidente della corte d’assise di Frosinone Francesco Mancini e l’ex gip Angelo Valerio Lanna. Il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cassino, Giuseppe Di Mascio che ha riservato all’amico e collega uno struggente saluto, E poi ancora il rettore dell’Università di Cassino e del Lazio Medionale, Marco Dell’Isola e il pro rettore Enrica Iannucci. Avvocati, magistrati, got, vpo, compagni di scuola media, di liceo, della squadra di basket, tutti uniti in un dolore senza fine.
L’applauso scrosciante all’uscita del feretro, una piccola sosta dinanzi l’amata casa dove ha trascorso adolescenza e gioventù e infine il riposo eterno di Gianrico Ranaldi accanto all’amato papà.