Il governo ha risposto ieri, mercoledì 10 dicembre, durante il question time a Montecitorio, all’interrogazione della parlamentare Ilaria Fontana sulla riapertura della galleria di Capo di China a Belmonte Castello, sulla superstrada Sora-Cassino.
“Nel corso delle lavorazioni – ha affermato con una nota scritta il ministero delle Infrastrutture – sono emerse rilevanti e imprevedibili problematiche geomorfologiche all’interno e al di sopra della calotta, che hanno reso necessario rallentare le attività di demolizione per consentire l’assestamento e garantire la stabilità del campo di esecuzione. Tali circostanze hanno comportato la riprogrammazione della conclusione dei lavori civili all’inizio della prossima annualità, con contestuale riapertura parziale al traffico del tratto interessato”. Insomma a inizio 2026 il traffico potrà riprendere, abbandonando la tortuosa e pericolosa deviazione attuale, sebbene con limitazioni che potrebbero consistere in un senso unico alternato proprio nel tragitto della galleria in questione.
Question time a Montecitorio, dopo un’estate di “passerelle”
“Peccato che hanno passerelle da quest’estate in poi – ha annotato la parlamentare pentastellata – ma la riapertura verosimilmente avverrà a gennaio. Ho proposto la mia interrogazione proprio per sgonbrare il campo da dubbi e interpretazioni più o meno propagandistiche”. La chiusura è iniziata nel marzo 2025 con durata iniziale prevista di tre mesi ma successivamente la data di riapertura è stata oggetto di slittamenti e proroghe, incidendo sulla continuità della mobilità locale e interprovinciale. Nell’agosto 2025, ulteriori aggiornamenti, hanno riportato che la riapertura non sarebbe avvenuta prima di ottobre per criticità emerse in corso d’opera per interventi su rivestimento, impermeabilizzazione, drenaggio e impianti tecnologici.
Disagi ai cittadini e danni all’economia per poche decine di metri di tunnel
Ilaria Fontana ha sottolineato che “la prolungata chiusura ha determinato dirottamenti del traffico sulla viabilità alternativa come, ad esempio, la strada Cassino-Atina, a carreggiata più stretta e non sempre idonea a sostenere flussi elevati e mezzi pesanti che hanno portato a segnalazioni di pericolo ed errato rispetto della segnaletica; molti Comuni hanno già chiesto un confronto urgente sulla gestione dei lavori e delle proroghe, segnalando gravi disagi per cittadini e imprese della Valle di Comino; notizie di stampa locale indicano anche come le proroghe oltre il termine originario abbiano aggravato le criticità estive di traffico”. Estate passata, autunno finito e ora si spera nell’inverno inoltrato. Se qualche decina di metri di galleria da ristrutturare sono così complicati, c’è da giurarci, il ponte sullo Stretto sarà una bazzecola.
