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Gruppo di ragazzini si avventura nel Serapide, tra pericoli e degrado: scatta la segnalazione

Sora - Almeno 10 gli adolescenti entrati nel Serapide, tra cui anche due bambine. La segnalazione e poi l'intervento della Polizia Locale

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Intervento della Polizia Locale di Sora presso il centro Serapide, poco prima dell’imbrunire, a seguito della segnalazione di una cittadina che, evidentemente, ha sentito il peso della responsabilità per cui, con opportuno senso civico, ha ritenuto di informare le forze dell’ordine relativamente ad un gruppo di bambini, una decina, presumibilmente tra i 12 ed i 15 anni, all’interno del “mostro”, dov’è terra di nessuno. Dopo aver contattato il Commissariato di Polizia, il piantone avrà trasmesso l’informazione alla Polizia Locale. La pattuglia dei vigili è arrivata con il lampeggiante acceso, gli agenti sono entrati ed hanno individuato i bambini. Dopo aver messo in sicurezza gli adolescenti, la volante ha ripristinato la recinzione “forzata” informando oltremodo l’ufficio di competenza per un intervento aggiuntivo.

Il complesso ex Tomassi, lo ricordiamo, si trova nel pieno centro urbano della città: pericoli, abbandono e degrado, accessibile ai malintenzionati, senza recinzione che tenga, ci si entra per spacciare e consumare droghe, per fare “giochi” estremi, è anche tristemente conosciuto come luogo di morte dove si sono verificati eventi tragici e per cui ancora si versano lacrime di dolore.

È un punto debole per Sora, una “patata bollente” puntualmente ereditata dalle Amministrazioni che si avvicendano, mandato dopo mandato, senza che si intervenga con un progetto serio che miri alla riqualificazione dell’area. Non è la prima volta che si verificano episodi simili, purtroppo, è già successo che ragazzini e ragazzine entrassero nel Serapide per filmarsi e postare video sui social, immortalarsi tra disfacimento e degenerazione, come fosse una sorta di chellenge: la responsabilità di certi eventi non può essere esclusivamente attribuita alle istituzioni, alle forze dell’ordine, alla “mancanza di controlli”, i genitori non possono tirarsene fuori, non possono non sapere dove si trovino e quali azioni compiano i rispettivi figli, soprattutto quando minori.


Un doveroso plauso alla residente che ha segnalato: non bisogna voltarsi dinanzi a certi pericolosi comportamenti. Tra il pattume, i detriti, sotto le finestre dalle quali pendono i vetri rotti, con balconi e cornicioni fatiscenti e mura pericolanti, potrebbe accadere una tragedia, soprattutto quando a rischio sono i più giovani, sprovveduti, ignari, sconsiderati. Eppure ce ne sono di luoghi di aggregazione a Sora, sicuramente più sicuri ed accoglienti. C’è da aggiungere che la medesima circostanza si era verificata ieri sera quando un gruppetto, meno nutrito di quello odierno, è entrato nel complesso dopo il tramonto, facendosi luce con le torce dei rispettivi cellulari: è intervenuto il compagno della cittadina, richiamando e redarguendo gli adolescenti. Ma la morale non è servita, purtroppo.

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