Il Frosinone continua a correre e lo fa con la maturità di una grande squadra. Dopo il successo rotondo di Mantova, i giallazzurri concedono il bis allo Stirpe, travolgendo il Cesena con un secco 3-1 che vale, almeno temporaneamente, il primato in classifica. La formazione di Massimiliano Alvini conferma la propria identità: aggressiva, intensa, lucida nelle scelte. E soprattutto capace di dettare legge anche contro un avversario reduce da una lunga serie positiva.
Primo tempo: dominio senza concretezza
Il copione della partita si è scritto fin dalle prime battute: Frosinone padrone del campo, Cesena costretto a rincorrere. Nella prima frazione i ciociari hanno prodotto dieci palle-gol, trovando però sulla loro strada un Klinsmann in versione supereroe, capace di negare almeno quattro volte il vantaggio. In quei minuti i giallazzurri hanno mostrato volume di gioco, pressing alto e grande fluidità tra le linee, mancando soltanto nella precisione sotto porta.
Ripresa devastante e la doppietta di Raimondo
Il secondo tempo ha cambiato volto al match. Dopo le critiche delle settimane precedenti sui cali di tensione, il Frosinone ha risposto nel modo migliore: tre reti in appena dieci minuti. Protagonista assoluto Antonio Raimondo, che con due zampate da centravanti vero ha indirizzato la gara, capitalizzando due calci piazzati pennellati da Calò. Concreto, spietato, sempre nel posto giusto: l’attaccante classe 2004 si candida a leader offensivo della stagione. A chiudere i conti ci ha pensato Ghedjemis, bravo a sfruttare un’imbucata di Kone e a firmare il tris.
L’espulsione e la gestione del finale
L’unico neo della serata porta il nome di Kvernadze, ingenuo nel lasciarsi espellere e costringere i compagni all’inferiorità numerica per l’ultima mezz’ora. Ma anche in dieci il Frosinone ha dimostrato solidità e mentalità: Alvini ha inserito Vergani e Zilli per non abbassare troppo il baricentro, scelta coraggiosa che ha mantenuto la squadra compatta e propositiva. Il Cesena ha accorciato le distanze con Ciervo, ma non è mai riuscito a mettere realmente alle corde la retroguardia giallazzurra.
Le certezze della difesa e il cuore del centrocampo
Il reparto arretrato si è confermato affidabile. Palmisani, attento e reattivo, è stato superato solo da distanza ravvicinata; Monterisi e Calvani hanno blindato l’area, con Bracaglia prezioso sia in copertura sia nell’azione che ha portato al gol del vantaggio. Sulle corsie Oyono e lo stesso Bracaglia hanno garantito spinta e ripiegamenti puntuali.
A centrocampo si è vista la chiave della vittoria. Calò ha illuminato il gioco con precisione e intelligenza, diventando regista e rifinitore in un colpo solo. Koutsoupias ha macinato chilometri, alternando recuperi e inserimenti, mentre Kone ha coniugato quantità e qualità, firmando anche l’assist per Ghedjemis. Una mediana completa, che sta diventando marchio di fabbrica di questo Frosinone.
La nuova era dei bomber
La serata dello Stirpe potrebbe essere ricordata come l’alba di una nuova storia d’attacco. Raimondo, con la sua doppietta, ha richiamato alla memoria i grandi centravanti che hanno segnato l’epopea giallazzurra, da Ciofani a Dionisi, passando per Stellone ed Eder. Ma lo ha fatto con uno stile diverso: meno fisico, più tecnico, con un istinto letale che trasforma ogni pallone toccato in potenziale occasione da gol.
Una squadra giovane ma matura
Con un’età media di poco superiore ai 23 anni, il Frosinone si conferma il gruppo più giovane della Serie B. Eppure, sul campo, mostra una maturità sorprendente. La vittoria contro il Cesena, oltre a certificare il miglior attacco del campionato, sottolinea una crescita mentale e fisica che lo scorso anno era sembrata impensabile.
Alvini ha costruito una squadra che non si limita a difendersi ma impone il proprio gioco, che non teme di osare anche in inferiorità numerica. Il lavoro paga, e lo Stirpe ha potuto applaudire un Frosinone che non si limita a vincere: convince, diverte e alimenta sogni che solo qualche mese fa sembravano utopia. Ma comunque c’è da sottolineare che il calcio resta imprevedibile e, come ha affermato lo stesso mister – LEGGI QUI – bisogna mantenere i piedi a terra ed evitare voli pindarici…