Serie B – Il Frosinone non si ferma più. All’Adriatico di Pescara arriva una vittoria pesantissima, la quarta consecutiva, la sesta nelle ultime sette e ancora una volta lontano dallo Stirpe. Un 2-1 in rimonta che certifica lo stato di grazia della squadra di Alvini, ora prima in solitaria a quota 34, con un margine che inizia a farsi importante sulle inseguitrici.
L’avvio è però da incubo. Bastano pochi istanti al Pescara per colpire e mettere in salita una partita che sembrava dover raccontare tutt’altra storia. Il Frosinone accusa il colpo, la difesa va in apnea e serve tutta la lucidità dei singoli per evitare che il match prenda una piega pericolosa. Palmisani non può nulla sulla rete subita, mentre dietro è Calvani a caricarsi il reparto sulle spalle, salendo di livello con letture puntuali, raddoppi continui e una gestione stoica dei minuti finali.
La reazione giallazzurra è lenta ma costante. Con il passare dei minuti cresce il possesso, aumentano le soluzioni sugli esterni e soprattutto arriva la giocata che rimette tutto in equilibrio: Oyono trova dalla distanza un gol di rara bellezza, una conclusione che vale molto più di un semplice pareggio. È la fotografia della sua crescita, evidente partita dopo partita, e del coraggio di una squadra che non si scompone nemmeno dopo uno shock iniziale.
Nella ripresa il Frosinone cambia volto. Più compatto, più aggressivo, più convinto. Cichella e Calò alzano il livello dell’intensità in mezzo al campo, trasformando la gara in una battaglia fatta di contrasti e seconde palle. Ghedjemis accende l’imprevedibilità sulla trequarti, puntando l’uomo con continuità e costringendo il Pescara ad abbassarsi. Solo un grande intervento di Desplanches gli nega la gioia personale.
Il sorpasso arriva come naturale conseguenza della pressione: Koutsoupias, ormai uomo chiave di questo Frosinone, firma la rete che completa la rimonta. È il sesto gol stagionale di un centrocampista completamente rigenerato, capace di interpretare più ruoli con intelligenza e sacrificio, andando anche vicino alla doppietta nel finale.
Alvini legge bene ogni momento della gara. Le sostituzioni sistemano una difesa che aveva sofferto troppo all’inizio: Marchizza entra con personalità, Cittadini si fa trovare pronto nel momento più delicato e nel finale salva addirittura sulla linea, blindando tre punti d’oro. Davanti, nonostante Raimondo resti a secco, il lavoro sporco e la presenza offensiva tengono la squadra alta e ordinata.
Nel finale il Pescara prova l’assalto, ma il Frosinone resiste con maturità e sangue freddo, qualità che oggi fanno la differenza. Al triplice fischio esplode la festa sotto il settore ospiti, con l’esultanza di Alvini che racconta meglio di mille parole il valore di questa vittoria.
Una rimonta che pesa, una classifica che sorride e una squadra che continua a crescere: il Frosinone passa anche a Pescara e lancia un messaggio chiaro al campionato. La vetta non è un caso.
