È l’osservazione di commercianti e gestori di locali pubblici di Isola del Liri, esercenti che hanno le rispettive attività nella città delle cascate ma fuori da quel “perimetro” considerato a tutti gli effetti “privilegiato”, ossia dalla Cascata Grande proseguendo su Corso Roma fino alla rotatoria del Lungoliri Trito: un tratto di nemmeno 300 metri che attraversa il centro urbano di Isola del Liri, il viale principale, cuore della “movida” isolana.
«Una zona “esclusiva”, agevolata, preferita: Isola del Liri non è solo un pezzo di strada. Tutto ciò che rimane fuori da questo segmento sembrerebbe non faccia parte della città. E la cosa peggiore è che i locali e le attività commerciali “oltre confine” vengono ignorati dalle stesse persone che dovrebbero adoperarsi per promuovere l’intero territorio, in primis il sindaco Massimiliano Quadrini ed i suoi amministratori, poi Pro Loco, associazioni e comitati. Esclusi dalle iniziative, di qualsiasi natura, dagli itinerari enogastronomici alle visite turistiche, dai mercatini alle rappresentazioni scolastiche e via dicendo», è la contestazione condivisa dagli esercenti commerciali tra via Napoli, via Po’, via Roma.
Un contraddittorio che non è recente: già in passato, in diverse occasioni, i commercianti hanno sollevato la stessa considerazione facendo appello ad amministratori e “promoter”, evidentemente con un nulla di fatto come risposta. I gestori aggiungono «Eclatante la circostanza di sabato pomeriggio: si è svolta la “Corsa dell’Acqua” e noi non sapevamo niente. Ci siamo ritrovati con le strade chiuse, interdette al traffico. Poi abbiamo visto gli atleti gareggiare, completamente all’oscuro dell’iniziativa, non ci è arrivata nemmeno una locandina, l’avremmo affissa sulle rispettive vetrine, com’è nostra abitudine. Un’assurdità, eppure facciamo parte della “ciambella” di Isola, facciamo di tutto per dare il meglio ai nostri clienti, contribuendo ad un’immagine positiva della città. Se deve essere questo il risultato! Ignorati ed esclusi in maniera squallida».
I titolari dei locali pubblici concludono «Nonostante non ci considerino nelle iniziative, siamo a disposizione per la nostra città. Basterebbe l’accoglienza che riserviamo ai turisti i quali, nonostante vengano accompagnati altrove, “lontano” da noi, ci raggiungono esclusivamente per usufruire dei nostri bagni in quanto in città mancano i servizi igienici pubblici, per cui, appena arrivati o prima di rimettersi in viaggio, entrano nelle nostre toilette e poi salutano felici perché non gli pretendiamo la consumazione». Un appello, una “polemica costruttiva” alle porte della stagione estiva.