Arpino – È accaduto questa notte in piazza San Francesco Saverio M.B., nel pieno centro della Terra di Cicerone: durante un’animata lite che ha visto coinvolti due giovani, tra insulti e bestemmie, uno di questi è riuscito a sfilare le scarpe al suo antagonista, le ha poggiate su uno sgabello del locale pubblico che affaccia sull’area e le ha bruciate dinanzi ai presenti, sotto le telecamere del sistema di videosorveglianza.
Nessuno è intervenuto per evitare che il tizio accendesse il fuoco, nessuno è intervenuto a spegnere le fiamme. Le calzature sono state distrutte. Tra l’altro il tizio, beffardo, ha documentato l’azione con una diretta su Instagram. Purtroppo quello di ieri è l’ennesimo episodio che vede coinvolto sempre il medesimo soggetto: una persona nota alle forze dell’ordine, con diversi precedenti, la quale, andando a ritroso, nella nottata di domenica su lunedì è stato protagonista di un’altra lite durante cui sono intervenuti i militari dell’arma del Nucleo Operativo Compagnia di Sora. La scorsa settimana aveva danneggiata l’auto di un cittadino, nello specifico ha distrutto entrambi gli specchietti retrovisori, così come rilevato dai Carabinieri della locale stazione; ha infastidito alcune ragazze presso un impianto sportivo; qualche settimana addietro aveva vandalizzato la statua di Caio Mario nella centralissima Piazza Municipio, mentre i locali erano ancora aperti e girava gente.
Insomma, un’escalation di eventi che obiettivamente la comunità non può continuare a tollerare. L’immagine della città di Arpino deturpata da un “personaggio” la cui presenza genera inquietudine e timori ed è causa di disordini. Un “personaggio” che, evidentemente, non ha nulla da perdere.
L’appello dei residenti
«Chi amministra il paese dovrà pur prendere una posizione. Chi ha il dovere di preservare l’incolumità dei cittadini non può continuare ad ignorare questa “fastidiosa” quanto rischiosa presenza. Arpino è un paese tranquillo, nel giro di un mese la situazione è degenerata». Fanno eco le famiglie: «Prima ci sentivamo sereni a lasciare i nostri figli, anche nelle ore serali. Ora siamo preoccupati che possano assistere ad episodi di violenza o, peggio ancora, rimanerne coinvolti: urla, bestemmie, insulti, tafferugli, botte, atti vandalici. Chi impugna un bastone per sfasciare un’automobile, chi lo brandisce per difendersi. Ma dove siamo finiti? Addirittura si dà fuoco ad oggetti personali, in mezzo alla strada, sotto gli occhi di tutti. Che cosa deve accadere per far sì che qualcuno intervenga?».
Un malumore che lievita, di giorno in giorno, quando la città si prepara all’evento principe dell’estate arpinate e ad accogliere una presenza considerevole di persone, tra residenti, limitrofi, curiosi e turisti.