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Luci e ombre sul progetto “Frosinone in Video”: si riaccende il dibattito sulla sicurezza cittadina

Si riaccende il dibattito sulla sicurezza a Frosinone: dubbi sul sistema “Frosinone in Video” e richiesta di mappatura completa

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A Frosinone torna al centro dell’attenzione il progetto “Frosinone in Video”, la rete di videosorveglianza realizzata per garantire maggiore sicurezza e controllo sul territorio comunale. Un sistema che, nelle intenzioni, dovrebbe rappresentare un presidio tecnologico di prevenzione e supporto alle forze dell’ordine, ma su cui negli ultimi tempi si sono riaccesi alcuni interrogativi.

Le riflessioni nascono anche a seguito del tragico incidente avvenuto qualche settimana fa in via Monti Lepini, all’uscita del casello autostradale, dove ha perso la vita Mario Grasso, 59 anni, manager della Leonardo. L’episodio, oltre al dolore per la perdita, ha inevitabilmente riaperto il confronto sulla presenza e sull’effettiva efficienza dei dispositivi di videosorveglianza in quella zona e, più in generale, nel territorio comunale.

Secondo quanto si apprende da fonti investigative, la Polizia Stradale avrebbe riscontrato alcune difficoltà nel reperire le immagini utili alla ricostruzione dell’accaduto. Non è tuttavia chiaro se tali criticità siano legate a problemi tecnici temporanei, a questioni di accesso ai dati o ad altri fattori ancora da chiarire. Da qui la necessità, sempre più condivisa, di un aggiornamento pubblico e trasparente sullo stato del sistema “Frosinone in Video”. Da evidenziare che, proprio in queste ore, alcuni operai sono al lavoro sulle telecamere proprio nella zona della Monti Lepini.

Un patrimonio tecnologico da valorizzare e mantenere

Il progetto, costato risorse economiche e impegno amministrativo, rappresenta una delle infrastrutture più rilevanti per la sicurezza urbana. Tuttavia, come ogni sistema tecnologico complesso, richiede verifiche periodiche, manutenzione costante e aggiornamenti adeguati per garantirne il corretto funzionamento nel tempo.

Non si tratta di mettere in discussione il lavoro svolto dall’amministrazione o dalle forze dell’ordine, ma di chiedere chiarezza e trasparenza su un tema che tocca direttamente la sicurezza dei cittadini. In un contesto in cui la tecnologia evolve rapidamente, anche la videosorveglianza necessita di continui adeguamenti e controlli.

Iacovissi: “Serve una mappatura completa per garantire efficienza e trasparenza”

Sul tema è intervenuto anche Vincenzo Iacovissi, che ha riportato l’attenzione sul progetto in sede istituzionale:

“In un recente question time – ha spiegato Iacovissi – avevo sollevato il problema con una specifica interrogazione rivolta a chiedere una mappatura completa dell’intero sistema di videosorveglianza comunale, con lo scopo di avviare così un monitoraggio ad ampio raggio sia sul numero delle telecamere impiegate sia sulle zone coperte. L’auspicio è che adesso finalmente si proceda con questa mappatura, perché un sistema di videosorveglianza efficiente può essere uno strumento sia di indagine che di dissuasione, nell’interesse di tutta la cittadinanza”.

Una richiesta di chiarezza per la sicurezza di tutti

Il dibattito su “Frosinone in Video” si inserisce dunque in una riflessione più ampia sulla gestione delle tecnologie di sicurezza pubblica e sulla loro reale efficacia. L’obiettivo condiviso è quello di assicurare trasparenza, manutenzione e piena operatività di un sistema che, se gestito al meglio, può rappresentare un importante alleato nella tutela della comunità e del territorio.

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