Home Cronaca Maltrattamenti sui bambini: chieste due condanne per le maestre della materna

Maltrattamenti sui bambini: chieste due condanne per le maestre della materna

Il processo, celebrato davanti al giudice monocratico Sangiovanni, è alle battute finali. La sentenza nelle prossime settimane

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Si avvia verso la conclusione il processo per maltrattamenti a carico di due maestre della scuola dell’infanzia di via Zamosch a Cassino, accusate di aver sistematicamente vessato psicologicamente e fisicamente i bambini affidati alle loro cure. I fatti risalgono all’autunno del 2019, ma le udienze si sono protratte fino a ieri, quando il pubblico ministero Antonella Martino ha formulato le richieste di condanna al termine della requisitoria.

Per le due imputate – una 60enne e una 68enne – sono state chieste rispettivamente condanne a due anni e sei mesi, e due anni, per maltrattamenti continuati nei confronti di alunni tra i 3 e i 5 anni. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, la condotta delle due insegnanti avrebbe generato un clima di paura costante in classe, al punto da spingere alcune famiglie a sporgere denuncia.

Le indagini – coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino e condotte dagli agenti del Commissariato di Polizia – furono avviate nel settembre 2019, dopo le prime segnalazioni. Gli inquirenti installarono delle telecamere nascoste all’interno dell’aula, e in appena due settimane documentarono decine di episodi ritenuti incompatibili con un contesto educativo.

Un linguaggio violento che, secondo la Procura, è la prova di una prevaricazione sistematica, tanto che alcune famiglie si sono costituite parte civile, chiedendo giustizia per l’impatto psicologico subito dai bambini.

Le due docenti, difese dagli avvocati Sandro Salera, Paolo Marandola, Adriano Cortellessa e Arianna Scione, hanno sempre respinto le accuse, sostenendo che non vi fosse alcun intento lesivo nelle loro parole, definite “forti ma non violente”, e che nessun bambino sarebbe mai stato realmente maltrattato. Il processo, celebrato davanti al giudice monocratico Maria Cristina Sangiovanni, è ora alle battute finali. La sentenza è attesa nelle prossime settimane.

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