Alcuni dei giovani finiti nell’inchiesta nazionale che tocca anche la provincia di Frosinone appartengono ai cosiddetti maranza. Un fenomeno che avevamo già attenzionato questa mattina con un nostro approfondimento – LEGGI QUI -.
La Polizia di Stato, attraverso le Squadre Mobili presenti su tutto il territorio e coordinate dal Servizio Centrale Operativo, ha concluso una vasta operazione di polizia giudiziaria che ha interessato numerose province italiane. L’attenzione si è concentrata su gruppi giovanili dediti a reati contro la persona, il patrimonio e in materia di droga e armi, spesso sfociati anche in episodi di discriminazione e odio.
I dati in provincia di Frosinone
7 minorenni segnalati all’Autorità Giudiziaria.
Questi i risultati dei controlli: oltre 400 persone identificate; quasi 200 veicoli; 12 esercizi commerciali; 5 luoghi di aggregazione sociale;
Segnalazioni ai sensi dell’art. 75 DPR 309/90 che hanno consentito di sequestrare circa 13 grammi di sostanza stupefacente; 2 sanzioni amministrative ad esercizi commerciali.
I reati contestati
Le condotte contestate vanno dal tentato omicidio alle lesioni, dalle risse ai danneggiamenti, fino a estorsioni, furti, rapine e spaccio di sostanze stupefacenti. Molti dei giovani fermati avevano a disposizione armi da fuoco e da taglio, utilizzavano i social network per ostentare comportamenti violenti e in diversi casi erano coinvolti in reati d’odio. Alcuni di loro gravitavano proprio intorno a gruppi riconducibili alla subcultura dei maranza, fenomeno sempre più diffuso e non più limitato alle sole aree ad alta densità criminale.
Giovani, social e criminalità
Secondo gli investigatori, i social rappresentano il principale canale di diffusione ed emulazione di questi modelli, diventando spesso il “primo gradino” di accesso al mondo della criminalità organizzata, compresa quella di tipo mafioso. Un elemento che accresce la percezione di insicurezza da parte dei cittadini e che allarga il bacino di influenza dei gruppi giovanili violenti.
I numeri dell’operazione
L’attività degli investigatori, affiancati dal Reparto Prevenzione Crimine e dagli uffici delle Questure, ha portato a risultati imponenti: controllate circa 63.000 persone, di cui 11.000 minorenni. Arrestati o fermati 283 maggiorenni e 22 minorenni per reati contro la persona, il patrimonio, spaccio e possesso di armi. Sono state inoltre eseguite 81 ordinanze di custodia cautelare a carico di adulti e 6 nei confronti di minorenni, mentre 1 giovane è stato sottoposto a permanenza in casa.
Complessivamente sono state denunciate in stato di libertà 1.110 persone maggiorenni e 180 minorenni. Nel corso dei controlli sono stati ispezionati 829 immobili, tra cui strutture di accoglienza per minori stranieri, sale giochi, esercizi commerciali, aree pubbliche, piazze e luoghi di ritrovo della movida.
Droga, armi e sequestri
I sequestri hanno riguardato ingenti quantitativi di droga: 19 kg di cocaina, 1 kg di eroina, 79 kg di cannabinoidi, oltre a shaboo, ecstasy, MDMA e benzodiazepine. Recuperate 2 carabine, 36 pistole, munizioni e numerose armi da taglio, tra cui katane, coltelli, manganelli telescopici, bastoni e persino taser.
Sono stati rinvenuti anche gioielli, collanine, orologi e cellulari provento di furto, insieme a banconote false, documenti contraffatti e perfino un tesserino falso della Guardia di Finanza.
Monitoraggio online
Fondamentale anche il lavoro di prevenzione online: monitorati 1.300 profili social, di cui 5 già segnalati alle Autorità giudiziarie per contenuti inneggianti all’odio, alla violenza e all’uso di armi.
L’operazione conferma come il fenomeno dei gruppi giovanili violenti, spesso associati al mondo dei maranza, non sia più marginale ma stia assumendo dimensioni nazionali, richiedendo un costante impegno investigativo e una risposta decisa delle istituzioni.