Uno sfogo amaro, pieno di dolore e rabbia. Rabbia legittima, per quello che è accaduto. Sono le parole di Sara Mancini, sorella di Milena, deceduta nella mattinata di ieri presso l’ospedale universitario di Istanbul dopo un trattamento estetico eseguito in una clinica privata. Un intervento a seguito del quale sono iniziate le complicanze, con sintomi post-operatori gravi: Milena è stata male, ha sofferto per almeno 20 giorni prima che il suo cuore si arrendesse e smettesse di battere.
La sorella Sara affida le sue dichiarazioni ad un post pubblicato su Facebook “Sorella mia, non riesco ancora a credere che non sei più tornata da quel maledetto giorno. Quando sei partita eri felice, mi hai detto: ‘Soso, stai tranquilla, andrà tutto bene’. Ci siamo abbracciate forte, promettendoci che ci saremmo riviste nel giro di una settimana. Poi la tua chiamata all’arrivo: tutto ok. Il giorno dopo le analisi, l’elettrocardiogramma, tutto a posto. Dopo otto ore di intervento, la videochiamata: eri stanca, distesa sul letto, ma mi hai fatto il segno del pollice per dirmi che andava bene. Poi il trasferimento all’ospedale universitario di Istanbul, la tua lotta, le piccole speranze che potessi tornare da me. Ma loro, e solo loro, sanno come ti hanno ridotta. Ti hanno portato via da me… bastardi maledetti.”

Sara, che ha ricevuto numerose richieste di contatto dai giornalisti, ha scelto però di sfogarsi con un post toccante: “Non dormo da venti giorni, mi dispero e piango lacrime che non si fermano. Vi prego, abbiate rispetto per noi e per mio padre che ha 85 anni, che ha già conosciuto il dolore più grande perdendo nostra madre trent’anni fa, alla stessa età che oggi aveva Milena. Parlerò, quando avrò la forza, ma per ora chiedo solo rispetto. Condividete questo mio messaggio, perché arrivi a quelle persone che non mi hanno restituito mia sorella con il sorriso con cui era partita. Ti amo, sorella mia. Sto morendo insieme a te.”
Sulla vicenda, che presenta ancora molti punti oscuri, la famiglia si è già attivata per nominare un legale di fiducia che affiancherà uno studio di Istanbul e collaborerà con le autorità locali. Si auspica che le procedure burocratiche internazionali permettano al più presto di fare chiarezza sulla morte di Milena e di consentirne il rientro in Italia, dove amici, parenti e conoscenti la attendono per darle l’ultimo saluto.