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Minaccia di gettarsi da un ponte, uomo salvato da una giovane studentessa: la testimonianza

La ragazza stava tornando verso Frosinone dopo una giornata al mare quando ha notato l'uomo in evidente difficoltà su un ponte

Immagine di repertorio
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Una tranquilla domenica d’estate che ha rischiato di trasformarsi in tragedia. L’epilogo drammatico è stato scongiurato solo grazie all’intervento di una donna che non si è voltata dall’altra parte. Erano da poco passate le 19.00 di domenica scorsa, 25 giugno, quando una ragazza, di ritorno da una giornata trascorsa al mare, nel transitare sul ponte prima del tunnel tra San Giovanni Incarico e Ceprano, ha notato un uomo in difficoltà. “Ho capito subito che c’era qualcosa che non andasse – racconta la ragazza – eravamo in coda perché il traffico era rallentato ed ho notato l’uomo che faceva avanti e indietro agitato. Si sporgeva dal ponte e guardava giù, poi di scatto volgeva lo sguardo alle auto. Istintivamente ho detto a mia madre di accostare poco più avanti e sono scesa avvicinandomi per chiedergli se avesse bisogno di aiuto”.

Alla vista della ragazza, l’uomo le ha intimato di allontanarsi minacciando che, altrimenti, si sarebbe gettato nel fiume: “Continuava a guardare il fiume sporgendosi dal ponte – aggiunge la giovane donna – sono rimasta a distanza ed ho cercato di rassicurarlo parlandogli. Era agitato e sudato, piangeva e mi sembrava in preda ad una grave crisi di panico. Mi è venuto in mente di dirgli la verità, che anche io in passato avevo affrontato quel male di vivere che ora stava attanagliando lui. A quel punto si è voltato verso di me, allontanandosi dalla balaustra. Ho tirato un sospiro di sollievo”.

La giovane, che studia per diventare psicologa, racconta di essersi poi seduta a terra, accanto all’uomo, per cercare di calmarlo: “L’ho ascoltato a lungo. Poi, quando ho capito che il peggio era passato, gli ho detto che sarebbe stato preferibile chiamare un’ambulanza, o almeno la sua famiglia o un amico, ma lui ha rifiutato. Si vergognava. Non voleva che i suoi cari sapessero quanto era accaduto. Gli ho chiesto di scambiarci i contatti qualora avesse avuto bisogno di aiuto ma anche per sapere come rintracciarlo. Mi ha detto che aveva solo bisogno di tornare a casa ad abbracciare i suoi figli”.

La ragazza, l’indomani, ha contattato i servizi sociali del piccolo comune limitrofo nel quale risiede l’uomo per informarli di quanto accaduto. Il signore è risultato essere in cura da diverso tempo per una grave forma di depressione. Un gesto encomiabile quello della giovane studentessa, soprattutto in una società dove, troppo spesso, ci si gira dall’altra parte. Pensando che il dolore e il malessere altrui non siano cosa che ci riguardi. E, invece, fare la propria parte può davvero fare la differenza. Forse quell’uomo non si sarebbe comunque gettato nel fiume, o forse si. Nessuno può saperlo se non lui. Sicuramente è stato fortunato ad incontrare quella ragazza che, anche per via della professione che si appresta a svolgere, ha avuto la prontezza e la capacità di gestire la situazione. Ma che, soprattutto, non si è voltata dall’altra parte.

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