Incalzano le segnalazioni dei cittadini multati dalla Polizia Locale di Arpino: alcuni trasgressori che sono stati contravvenzionati, seguendo le indicazioni riportate dal preavviso apposto sul lunotto dei rispettivi veicoli, si sono recati presso il Comando ubicato al piano terra del Palazzo Municipale. “Il pagamento potrà essere corrisposto, sia in contanti che con pagamento elettronico, dalle ore 08:30 alle ore 12:00 dei giorni feriali, presso la sede della Polizia Locale in via Corso Tulliano”: questa è la dicitura sul retro del preavviso di verbale.
Ovviamente onorare la contravvenzione entro i 20 giorni previsti consente di risparmiare l’addebito delle spese di accertamento e notifica. Tra i sanzionati, una cittadina ha più volte raggiunto il Comando della Municipale senza però trovare mai i vigili o comunque il personale in grado di procedere al pagamento della violazione. La donna, che aveva chiesto delle ore di permesso sul lavoro per saldare la multa, è stata puntualmente invitata a tornare. La circostanza non è isolata, in molti reclamano il servizio così come indicato sul preavviso. C’è da specificare che la conciliazione delle sanzioni può essere effettuata anche attraverso il PagoPa accedendo al sito ufficiale del Comune di Arpino dove ci sono tutte le istruzioni video: dei tre vigili in servizio, però, solamente uno è munito di dispositivo per la stampa di scontrino di preavviso con QR Code e Codice CBILL. I due “neo vigili”, nonostante sia stata fatta richiesta già ad inizio anno, non sono ancora in possesso di tablet e stampante portatile.
In conclusione, il pagamento “on line” non può essere un espediente che surroghi l’assenza di personale presso il Comando della Polizia Locale: non tutti i cittadini, soprattutto tra le persone più adulte, hanno dimestichezza con la tecnologia e, soprattutto, se vengono riportate delle indicazioni ufficiali, gli utenti si aspettano che queste corrispondano ad un servizio. Considerato che i tre agenti della Polizia Locale non coprono tutti i turni per l’intera settimana e, quando sono in servizio, perlopiù svolgono attività esterna, di certo piazzare un giovane all’interno di un ufficio, che non ha alcuna competenza delle prestazioni riconducibili al luogo in cui si trova, è denigrante per il giovane stesso che non può fornire altra risposta se non “ripassi più tardi” ed è oltremodo un’offesa ai cittadini che si aspettano di trovare dentro l’ufficio comunale, aperto al pubblico, qualcuno che abbia un minimo di competenza per rispondere alle esigenze degli utenti.