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Omicidio nel 1999, scompare da casa quando arriva la condanna. 48enne rintracciato: ora è in carcere

L’uomo era inizialmente scomparso da casa, poi rintracciato e accompagnato dai Carabinieri nel carcere di Frosinone

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Serata movimentata a Castro dei Volsci, dove i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Pisa nei confronti di un 48enne del posto, che dovrà scontare 9 anni e 9 mesi di reclusione per omicidio volontario in concorso. L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Frosinone.

L’episodio si è sviluppato nel corso della giornata di giovedì. Fin dalla mattinata, i militari avevano avviato le ricerche del 48enne, destinatario del provvedimento di carcerazione. In un primo momento, l’uomo si era allontanato volontariamente dalla propria abitazione, facendo perdere le proprie tracce. La moglie, temendo per la sua incolumità, aveva denunciato la scomparsa ai Carabinieri, preoccupata che potesse compiere un gesto estremo, scosso dalla prospettiva della lunga pena da scontare.

Dopo ore di ricerche, i militari lo hanno individuato nel centro del paese e lo hanno convinto a presentarsi spontaneamente in caserma. Qui, dopo le procedure di identificazione, è stato tratto in arresto e accompagnato in carcere.

La condanna, divenuta definitiva con sentenza della Corte Suprema di Cassazione, riguarda un fatto di sangue risalente al 13 agosto 1999, avvenuto a Pisa, per il quale il 48enne era stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario in concorso.

Nonnismo alla base della morte

Diventano così definitive le condanne a 22 anni per Alessandro Panella e 9 anni e 9 mesi per Luigi Zabara accusati di concorso nell’omicidio volontario dell’allievo paracadutista Emanuele Scieri, avvenuto il 13 agosto 1999 a Pisa all’interno della Base Gamerra della Brigata Folgore, dopo che la prima sezione della Cassazione ha rigettato i ricorsi degli imputati. I due erano stati indagati con un altro ex commilitone di Scieri ed ex caporale, Andrea Antico, che però aveva scelto il giudizio abbreviato: per lui assoluzione in primo e secondo grado, poi confermata dalla Cassazione a dicembre 2024.

Il giovane militare fu trovato cadavere il 16 agosto 1999 ai piedi della torre di asciugatura dei paracadute, in una zona isolata della caserma “Gamerra” di Pisa. Secondo la ricostruzione fatta dalla procura di Pisa, Scieri fu vittima di un grave atto di nonnismo: era stato costretto ad arrampicarsi sulla torre 3 giorni prima, la sera del 13 agosto 1999, e da lì precipitò per alcuni metri procurandosi gravi lesioni alla testa in seguito alle percosse subite.

Secondo i magistrati gli ex caporali durante la salita sulla scaletta d’acciaio lo avrebbero colpito ripetutamente alle mani anche con gli scarponi facendogli perdere la presa. Scieri fu poi lasciato agonizzante a terra e il suo corpo fu scoperto solo nella giornata del 16 agosto ormai privo di vita,

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