Home Cronaca Omicidio Thomas Bricca, chiesto l’ergastolo per Roberto e Mattia Toson

Omicidio Thomas Bricca, chiesto l’ergastolo per Roberto e Mattia Toson

In una lunga requisitoria il Pm, Rossella Ricca, ha riscostruito tutti i contorni del delitto e chiesto la massima pena per padre e figlio

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Circa tre ore di requisitoria, tanto è durata la minuziosa ricostruzione del PM, dr.ssa Rossella Ricca, la quale ha ricordato con particolare dovizia ogni dettaglio che caratterizza l’omicidio di Thomas Bricca: “Il mio compito è quello di valutare tutti gli elementi emersi nella fase istruttoria del procedimento, sia quelli a carico degli imputati sia quelli in difesa”, così la dr.ssa Ricca, la quale, acquisite le prove, le dichiarazioni dei testimoni, le intercettazioni dei parenti, gli indizi, si trova a condividere la tesi dell’accusa. Per cui, rivolgendosi alla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone ed al presidente, il giudice Francesco Mancini, ha chiesto la pena più dura, ovvero l’ergastolo per entrambi gli imputati, Mattia e Roberto Toson, rispettivamente figlio e padre.

“È omicidio volontario. Chi ha sparato lo ha fatto con volontà, non è stato un omicidio frutto di un caso. L’assassino ha sparato volendo uccidere o ferire, ferite che avrebbero potuto causare la morte. In questo caso è evidente un dolo diretto quindi. I Toson hanno voluto cagionare lesioni gravi avendo utilizzato una pistola, essendo Mattia colui che ha premuto il grilletto, quindi un tiratore esperto con le armi da sparo. Le condizioni di visibilità non erano scarse. La sussistenza del dolo è avallata anche dal numero dei colpi esplosi, 2 o 3. Non può definirsi casuale che uno dei colpi abbia raggiunto mortalmente Thomas alla testa. Che poi Mattia abbia confuso Omar, il bersaglio originale, con Thomas, perché i due erano vestiti allo stesso modo, purtroppo si è rivelata una tragica conseguenza per il giovane studente. L’omicidio è inoltre premeditato: il giorno prima dell’assassinio lo stesso Mattia ha più volte espresso la sua intenzione di vendicarsi per gli eventi che si erano verificati ad Alatri. “Non può passare questo messaggio, che qui non comandiamo più noi. Adesso glielo faccio vedere io a sto marocchini” aveva detto Mattia alla sua fidanzata Beatrice, a più riprese, la sera prima dell’omicidio, il 29 gennaio. “A questi marocchini gli spariamo in bocca”, aveva aggiunto Mattia al suo amico Amal”.

Il Pm Ricca

“Omicidio premeditato volontario conseguente agli episodi di stizza che c’erano stati nei giorni precedenti tra i Toson e gli egiziani. – Ha proseguito il Pm nella requisitoria – Thomas era un ragazzo che si è sempre tenuto fuori da queste storie. Thomas non era violento, tutti gli volevano bene, il destino ha voluto che si trovasse al posto sbagliato nel momento sbagliato. Ha pagato il prezzo di essere amico di Omar. La condotta dei Toson susseguente al reato è volta ad ostacolare le indagini, non si sono mai presentati in aula se non per intimidire una giovane ragazza, ovvero Beatrice, nella sua testimonianza. Senza verità non c’è giustizia ma soprattutto senza giustizia non ci può essere speranza: abbiamo il compito di accertare la verità, garantire la giustizia, dare speranza alla famiglia come all’intera comunità. Ritengo che all’esito del processo non ci possano essere dubbi sulla colpevolezza degli imputati per cui ne chiedo la condanna alla pena dell’ergastolo“, così ha concluso la dottoressa Rossella Ricca.

Ricordiamo che nel processo la famiglia della vittima si è costituita parte civile: la madre di Thomas è assistita dall’avvocato Nicola Ottaviani che ha commentato così la richiesta del Pm.

Marilena Colagiacomo segue il papà del giovane, Paolo Bricca. Per il Comune di Alatri c’è l’avvocato Eugenia De Cesaris. La difesa dei Toson è rappresentata dagli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia.

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