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Regione Lazio, l’opposizione sollecita le dimissioni di Tiero. Per Rocca: ‘sistema’ che prescinde da singoli atti amministrativi

Echi alla Pisana dell'inchiesta pontina con richiesta che l'esponente di FdI lasci la presidenza della commissione Sviluppo economico

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Sfondo di inchieste giudiziarie e giornalistiche per una situazione politica che alla Regione Lazio pare surriscaldarsi in qualche misura. Con il presidente Francesco Rocca a tenere ben accesi i ventilatori, ridimensionando l’allarme per il ‘sistema’ al vaglio della procura pontina. Durante l’ultima seduta consiliare, l’opposizione ha invocato le dimissioni di Enrico Tiero dalla presidenza della undicesima commissione Sviluppo economico e attività produttive. Ma nel mirino della minoranza è finito anche l’assessore Fabrizio Ghera, con deleghe a Mobilità, Trasporti, Tutela del Territorio, Ciclo dei rifiuti, Demanio e Patrimonio, perché indagato nell’inchiesta di Latina a seguito di un appalto rifiuti su quel capoluogo durante una fase emergenziale. Da considerare sul chi va là, ormai, anche l’assessore Giancarlo Righini, titolare di Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste, amico stretto del ministro Lollobrigida, per la festa del fungo porcino a Lariano: evento messo al centro di servizi di approfondimento della trasmissione Report tra “ceppatelli” pare rumeni e contribuzioni sicuramente romane, sia regionali che ministeriali.

Dall’inchiesta di Latina ai pungoli di Report sul fungo porcino di Lariano

Massimiliano Valeriani (Pd) ha attaccato con una domanda secca al governatore: “Non prova nessun imbarazzo, posto che nessuno è colpevole fino a sentenza, ci mancherebbe altro, che ci si dimetta dagli incarichi di partito e non ci si dimetta dalla Presidenza di una Commissione? (…) Non c’è nessun giudizio di colpevolezza, ma nel passato, per colleghi che sono stati destinatari di provvedimenti
neppure di restrizione della libertà, ma solo di avviso di garanzia, è scattato immediatamente il meccanismo di messa in sicurezza dell’Istituzione rappresentata e quindi sono scattate le dimissioni”. Adriano Zuccalà (Movimento 5 Stelle) ha argomentato: “Dal momento in cui c’è stato l’arresto del Consigliere, sono passati 10 giorni. E da 10 giorni, sul sito della Regione Lazio, relativamente alla Commissione sviluppo economico il Presidente attuale è il consigliere Tiero. Io credo che cinque minuti dopo che fosse arrivata la convalida dell’arresto, si sarebbe dovuto dimettere dalla Presidenza della Commissione, perlomeno per chiarire dall’esterno quello che deve chiarire in ambito giudiziario. Lo dico anche per opportunità, perché uno dei filoni che vengono contestati alla persona in oggetto è proprio lo sfruttare la sua posizione amministrativa”.

“Lasci la presidenza per ripristinare l’attività della commissione”

“Oggi siamo costretti di nuovo qui a dover invocare non le dimissioni del consigliere Tiero dalla Presidenza della Commissione attività produttive – ha sbottato Claudio Marotta, consigliere dei Verdi e Sinistra -, ma la piena operatività di quella Commissione, perché è questo per noi il centro del problema. Vi chiediamo di nuovo di far lavorare l’Aula, le Commissioni competenti. La richiesta di dimissioni da quella Presidenza non ha nessun valore persecutorio, ma è solamente una richiesta dovuta al rispetto che noi diamo a questa Istituzione e alle Commissioni consiliari che lavorano in questo Consiglio”. Secondo Alessio D’Amato (Azione) “è singolare che, a distanza di diversi giorni, le dimissioni debbano essere richieste dall’opposizione, per evidenti motivi di opportunità, non è un tema legato alle indagini penali, ci mancherebbe altro. È un tema legato all’opportunità istituzionali, che debba lasciare il ruolo che ricopre”.

Il governatore non vede l’ipotesi di inquinamento di specifici provvedimenti

Francesco Rocca non è entrato nel merito dell’opportunità o meno delle dimissioni di Tiero dalla presidenza di Commissione ma ha preso la vicenda alla larga ed è sembrato voler soprattutto guadagnare tempo: “Guardate – ha avvertito -, quello che qualcuno ha provato a definire il ‘sistema Tiero’ o altro, proprio la natura del reato contestato ad Enrico Tiero, che deve essere ancora confermato, è un qualcosa che va al di là del singolo atto amministrativo. Anche qua, non voglio fare lezioni di diritto penale a nessuno, ma, ahimè, se fosse confermata e mi auguro che non lo sia, ma su questo ho fiducia nella magistratura, non si parla di un’azione contraria per il singolo atto, cioè l’intervento sul singolo procedimento amministrativo. Sarebbe l’asservimento della funzione in favore di un soggetto esterno. Quella attività che tutti i Consiglieri, maggioranza e opposizione, svolgono negli interessi dei propri territori… È partita questa procedura di gara? A che punto è questo procedimento amministrativo?”

Non ci sarebbero condizionamenti sulle procedure dell’amministrazione

“Perché – ha aggiunto Rocca – comunque tocca la vita dei territori e lo si fa in perfetta buona fede, nell’esercizio legittimo del proprio mandato politico. In quel caso, secondo l’ipotesi accusatoria, era che si fanno quelle domande a prescindere dalle interferenze nel singolo procedimento amministrativo, perché si è asserviti e si è asservita la funzione ad un soggetto terzo. È un discrimine e un crinale delicatissimo, che lasciamo alla magistratura verificare, augurandomi che questo non sia confermato dalle indagini. Però, da qui a far discendere il ‘sistema Tiero’ sulla pubblica amministrazione, onestamente non vedo alcun elemento che lo provi. (…) Non esiste tantissima Cassazione su questo, però vi posso garantire che è comunque qualcosa che non è legato al singolo atto amministrativo, come poi si evince con chiarezza dagli stessi capi di imputazione per come ho avuto modo di leggerli”. Insomma, secondo questa tesi, Tiero al massimo avrebbe potuto rivolgere domande legittime su pratiche ma non nell’interesse del territorio bensì del terzo interessato.

Il M5S chiede la rotazione precauzionale del personale interessato

Il Movimento 5 Stelle Lazio sembra alla fine mettere a fuoco la questione centrale che attiene alla correttezza e trasparenza istituzionale: “Il Lazio ha il diritto di sapere se il cosiddetto ‘Sistema Tiero’ abbia influenzato scelte e decisioni della Regione: dagli appalti ai rifiuti, dalla sanità alle nomine ai vertici delle Asl. Su questo, Rocca ha scelto il silenzio. Non chiediamo chiarimenti sull’inchiesta – che spetta alla magistratura – ma trasparenza sul piano politico e amministrativo. Se davvero Rocca vuole difendere le istituzioni, servono atti immediati, a partire da una rotazione precauzionale del personale coinvolto negli ambiti oggetto di contestazione”.

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