Con l’arrivo della Pasquetta e dei ponti del 25 aprile e 1° maggio, cresce l’allarme per l’inquinamento nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sempre più preso d’assalto da turisti e visitatori, anche dalla Ciociaria. Ma non tutti, purtroppo, si dimostrano rispettosi del territorio.
Lungo le strade e nei luoghi più frequentati del Parco, già in questi giorni, si moltiplicano le segnalazioni di rifiuti abbandonati: cartacce, bottiglie, resti di picnic, e persino sacchi di immondizia lasciati ai margini della natura. Un ritorno a vecchie cattive abitudini che sembravano superate e che invece, complici le gite fuori porta, stanno tornando a farsi vedere con preoccupante frequenza.
A lanciare l’allarme e, soprattutto, una provocazione dal tono diretto è stato lo stesso Ente Parco, che ha preso in prestito lo slogan di una nota campagna realizzata da Legambiente e un famoso marchio italiano, riadattandolo in chiave dialettale: “Se deve finì così… stetv’ a la cas’!”
“Abbiamo deciso di parafrasare una riuscitissima campagna di comunicazione – spiegano dal Parco – perché siamo preoccupati di ciò che vediamo lungo le strade che attraversano il territorio, soprattutto nei periodi di massima affluenza turistica. Negli ultimi anni si sta ripresentando una problematica che credevamo superata: l’abbandono indiscriminato dei rifiuti.”
Il messaggio è chiaro: il Parco è pronto ad accogliere chiunque voglia vivere e rispettare questo patrimonio naturale unico. Ma chi non è in grado di comportarsi civilmente, è meglio che resti a casa.
“Il Parco e le sue comunità non saranno mai stanchi di accogliere a braccia aperte tutti coloro che lo visiteranno nel rispetto dei suoi delicati equilibri. Ma a chi non è capace di farlo, possiamo solo dire una cosa: stetv’ a la cas’ vostra!”
Un invito (anzi, un avvertimento) che suona come un campanello d’allarme per chi si appresta a partire per una gita fuori porta: la natura è un bene comune, non una discarica.