Arce – Rubò piante dal bosco comunale, oltre alle telecamere di videosorveglianza: condannato a due anni di reclusione. È stata resa nota ieri la sentenza del Tribunale di Cassino – Sezione Penale, relativa alla vicenda del marzo 2018. Il Giudice monocratico Antonio Gavino Falchi Delitala ha condannato un uomo di San Giovanni Incarico alla pena di due anni di reclusione, mille euro di multa e al pagamento delle spese processuali. – A darne notizia in una nota l’Amministrazione comunale di Arce.
Secondo la ricostruzione dei fatti, accertati dalla Polizia locale di Arce, il 31 marzo 2018, l’uomo avrebbe trafugato una settantina di piante di medio fusto dal bosco comunale di Arce in località Colleone. Ad insospettire gli agenti della municipale furono alcune segnalazioni dei cittadini relative all’ammanco di due videocamere presso l’area delimitata dell’ex discarica. Fatto questo che fece scattare la denuncia e le indagini dei Carabinieri di Arce che portarono all’individuazione del responsabile e a denunciarlo all’autorità giudiziaria.
Nella sentenza è stato disposto anche il risarcimento di 4.500 euro al Comune di Arce, intervenuto come parte civile, oltre al pagamento delle spese sostenute per la costituzione in giudizio di circa 3.500 euro. Il Giudice ha sospeso l’esecuzione della pena per cinque anni a condizione che l’imputato adempia all’obbligo del risarcimento danni e delle relative spese processuali entro novanta giorni dalla sentenza.
Il commento del sindaco
«Una sentenza severa – ha commentato il Sindaco Germani – che spero possa essere da monito ad una forma di crimine ambientale sempre più dilagante. I nostri territori sono ormai da tempo sotto attacco di chi taglia abusivamente e senza criterio gli alberi nei boschi per depredare il legname che ne deriva soprattutto a fini commerciali. Tutto ciò è inaccettabile. Invito i cittadini a segnalare alla forze dell’ordine ogni movimento sospetto che avviene nel bosco comunale. L’Amministrazione comunale – ha concluso Germani – rafforzerà i controlli con la Polizia locale anche con l’ausilio delle fototrappole».