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Saf Frosinone, conguagli sui Comuni per 14 milioni. De Angelis s’appella a Rocca: “Li anticipi la Regione”

Adeguamento tariffe, maggiori costi di smaltimento, conferimenti fuori Ato, benefit ambientali: il conto dei debiti delle amministrazioni

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La contabilità degli arretati dei Comuni della provincia di Frosinone per il servizio smaltimento rifiuti è un “nodo” arrivato al “pettine” per un importo complessivo di circa 20 milioni di euro. Sei milioni di euro in bollette sono state oggetto – un anno fa – di una prima nota esplicativa dell’importo dei conguagli relativi agli anni 2020, 2021, 2022. Ma adesso la Saf ha notificato (o sta per farlo) ai sindaci note per ulteriori 14 milioni di euro circa, relativi al servizio espletato nelle annualità comprese tra il 2007 ed il 2012.

Uno “tsunami finanziario” che manderebbe automaticamente al dissesto molte amministrazioni comunali: per questo la società presieduta da Fabio De Angelis ha interloquito con la Regione Lazio, lavorando sottotraccia in connessione con l’assessore al Bilancio Giancarlo Righini, affinché Via Cristoforo Colombo si assuma un duplice compito: anticipare le somme alla Società Ambiente Frosinone e sostituirla – quale ente creditore dei Comuni che hanno conferito negli anni all’impianto Tmb di Colfelice – spalmando il debito delle amministrazioni per un periodo di tempo compatibile con le possibilità delle finanze municipali.

“Va evitato il rischio di dissesto che graverebbe sui Comuni”

Questo il senso dell’appello diramato proprio in queste ore dal presidente della Saf De Angelis e indirizzato alla giunta del presidente Francesco Rocca: “La Saf chiede alla Regione Lazio di anticipare le somme relative ai conguagli non ancora fatturati ai comuni (a partire dal 2007/2012). L’iniziativa è stata assunta per evitare il rischio di dissesto finanziario, cui molti Comuni andrebbero incontro nel caso la Saf chiedesse di versare subito quelle somme. Qualora la proposta fosse accolta, sarebbe poi la Regione Lazio, in un successivo momento, a recuperare direttamente dai Comuni i crediti “anticipati”, ma spalmando gli importi sul lungo periodo per non compromettere le casse delle amministrazioni comunali. Si tratta di circa 14 milioni di euro, costi che la Società Ambiente Frosinone ha sostenuto per assicurare l’espletamento del servizio in maniera puntuale, con l’imperativo di evitare qualsiasi emergenza nelle attività di smaltimento dei rifiuti. Uno dei primi atti della nuova ‘governance’ Saf è stata la quantificazione degli importi per i c.d. conguagli dovuti dai comuni soci per i maggiori costi sostenuti dalla società pubblica a partire dal 2007”.

“La Società Ambiente Frosinone non può sostenere oltre l’attuale situazione”

“Nel febbraio dello scorso anno – ricorda ancora il presidente De Angelis -, i 91 comuni della provincia di Frosinone, soci della Saf Spa, hanno ricevuto una prima nota esplicativa dell’importo dei conguagli relativi agli anni 2020, 2021, 2022.
Tuttavia, Saf anticipò che sarebbero arrivati altri conguagli dalla ricostruzione puntuale, per ciascuno dei comuni soci, dei crediti iscritti in bilancio. A seguito dell’analisi delle voci nei bilanci, le ulteriori somme da fatturare ammontano ad un totale di circa 14 milioni di euro. Quella attuale è una situazione economica, finanziaria e contabile che Saf non può sostenere, poiché determina pesanti costi finanziari per la Società Ambiente Frosinone e finirebbe per esporre i suoi amministratori a responsabilità erariali. Conosciamo e confidiamo nella sensibilità dell’attuale Amministrazione regionale, che ha sempre dimostrato attenzione nei confronti delle esigenze e delle problematiche dei territori e degli enti locali. È sulla scorta di tale ragionevole fiducia che abbiamo avanzato alla Regione Lazio questa ipotesi operativa, consapevoli che al primo posto ci sono sempre e comunque gli interessi dei cittadini, delle famiglie, delle imprese e degli enti locali. Non sfugge a nessuno che il dissesto di un comune pregiudicherebbe equilibri così delicati”, si chiude così l’appello di De Angelis.

Dettaglio dei conguagli: dai costi di smaltimento fuori Ato alle tariffe smaltimento adeguate

Ma andiamo a vedere in particolare in cosa consistono gli arretrati. C’è un conguaglio di 2 milioni e 316mila euro che la Regione Lazio ha riconosciuto a Saf e relativo a maggiori costi di smaltimento sostenuti dalla società di Colfelice dal 25 luglio 2007 al 21 aprile 2012. Un ulteriore conguaglio di un milione e 759mila euro è stato riconosciuto dalla Regione alla Saf a proposito della nuova tariffa di accesso all’impianto entrata in vigore dal primo gennaio 2015, rivalutata per ciascuna annualità. Un altro conguaglio da 7 milioni e 648mila euro ha riconosciuto alla Saf – sempre da parte della Regione Lazio – maggiori costi per trasporto e smaltimento in discarica fuori ATO e una nuova tariffa di accesso all’impianto dal primo gennaio 2020, rivalutata per ciascuna annualità. C’è infine il conguaglio benefit di 2 milioni e 46mila euro circa. La Regione Lazio riconosce un benefit pari al 15% della tariffa autorizzata al gestore dell’impianto ed un ulteriore incremento del 5% per lo smaltimento dei rifiuti fuori ATO.

Si cerca di evitare il ricorso alle banche con la cessione dei crediti

Insomma un conto salatissimo che i Comuni della provincia – soci di Saf – non possono permettersi di pagare seduta stante – nonostante si tratti di debiti accertati e certificati – mentre Saf, da parte sua, senza quei soldi non può mantenere in equilibrio le sue finanze. Da questa situazione nasce l’sos di De Angelis a Rocca al quale la giunta regionale, prevedibilmente, risponderà positivamente nelle prossime ore. Il tutto sarà previsto in una delibera di giunta che inserirà l’anticipazione regionale alla Saf nell’ambito dell’assestamento di Bilancio che la giunta regionale e l’assessore Righini porteranno in Consiglio alla Pisana a metà luglio. Così si darebbe una soluzione all’emergenza diversa dall’unica altrimenti percorribile coi mezzi ordinari: una cessione del credito dei Comuni verso Saf alle banche che avrebbe comportato costi maggiori per la stessa società dei rifiuti e un peso superiore per i bilanci comunali.

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