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Shrinkflation, la pratica che svuota i carrelli della spesa: “Ripercussioni economiche sulle famiglie”

"Una pratica che Consumerismo No Profit ha già denunciato all’Antitrust anche alla luce dei dati Istat", annuncia Luigi Gabriele

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Il fenomeno “shrinkflation”, ossia la riduzione delle quantità dei prodotti confezionati venduti presso i supermercati, mantenendo inalterato il prezzo al pubblico, è una pratica scorretta che svuota i carrelli della spesa fino al -30%. Lo afferma Consumerismo No Profit, intervenendo sulla procedura di infrazione aperta dall’Ue nei confronti dell’Italia.

“Si tratta di un trucchetto “svuotacarrelli” che consente enormi guadagni alle aziende produttrici ma di fatto svuota le tasche dei cittadini: una prassi che inganna i consumatori, i quali non hanno la percezione di subire un aggravio di spesa, e svuota i carrelli anche del -30%, poiché a parità di spesa le quantità portate a casa sono inferiori – spiega il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele – Una pratica che Consumerismo No Profit ha già denunciato all’Antitrust anche alla luce dei dati Istat che hanno confermato non solo l’esistenza di tale fenomeno nel nostro paese, ma anche le ripercussioni economiche per le famiglie, attraverso una forma di inflazione occulta”.
L’associazione invita infine i consumatori a segnalare qualsiasi prodotto per il quale sia stata riscontrata una diminuzione delle quantità nelle confezioni, a fronte di prezzi inalterati, segnalazioni che verranno girate all’Antitrust per le indagini del caso. – Fonte www.consumerismonoprofit.it –

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