Sora – Un’immagine che purtroppo riporta al degrado, un degrado sociale spesso ignorato. La piaga del consumo di droghe è una realtà “sommersa” mai opportunamente considerata dalle stesse istituzioni, nonostante la situazione sia sotto gli occhi di tutti.
La dipendenza da eroina, indicata con pressappochismo come la “droga dei poveri”: negli anni ’70 lo stereotipo del tossicodipendente era quello di un balordo, privo di volontà, trasandato e sporco, dallo sguardo spento, fastidioso, falso, propenso a commettere reati, un avanzo di galera. Nel tempo le politiche non si sono mai impegnate abbastanza per arginare il dilagante fenomeno dell’uso di sostanze psicotrope. Oggi lo spettro del “tossico di strada” non fa più paura, non preoccupa, è quasi svanito nel nulla.
L’impegno delle forze dell’ordine
Un doveroso plauso va agli uomini della Polizia di Stato, nello specifico gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Frosinone coordinati dal Comandante dr. Flavio Genovesi e dal Questore dr. Domenico Condello, nonché ai poliziotti del Commissariato di Sora che, con la collaborazione delle unità cinofile, sono operativi con costanza e determinazione nell’attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di stupefacenti e reati connessi.
E mentre gli uomini dello Stato cercano di sradicare il commercio criminale, le politiche nei confronti dei tossicodipendenti sono quasi del tutto assenti: il consumatore rimane un’ombra, il “drogato” che getta via la vita, siringa dopo siringa, nel suo disagio.
L’immagine riportata testimonia che “il mostro” esiste: le siringhe nel secchio sono state raccolte in due diverse zone della cittadina volsca, a Chianello che è una porzione del centro storico collocata ai piedi del santuario della Madonna delle Grazie e poi nella parte retrostante il piazzale del McDonald’s, nei pressi del boschetto. Due distinte aree, già riqualificate e spesso soggette a bonifica; nonostante ciò il “raccolto” è sempre lo stesso, il numero di siringhe è inquietante. * Di Sara Pacitto.