La circostanza si è verificata nel weekend, ennesimo accaduto che vede protagonista un giovane residente a Sora: il soggetto in questione è già noto alle forze dell’ordine, tossicodipendente, responsabile di reati contro la proprietà privata ed episodi di violenza. Solamente qualche mese addietro, a fine aprile, si era intrufolato nell’ambulatorio di un noto professionista della cittadina volsca: oltre ai danni causati dell’effrazione, nel bottino le attrezzature mediche, denaro contante ed altri beni di valore presenti nello studio. In quella circostanza i Carabinieri avevano raccolto le testimonianze dei residenti, le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, le impronte digitali, le tracce biologiche, ovvero le numerose scie di sangue lasciate dal malvivente feritosi ad una mano nel corso dell’azione criminosa. LEGGI QUI.
La furia nella notte
Il giovane ha continuato a delinquere: alle 02:00 circa dello scorso sabato ha raggiunto l’abitazione in cui vivono i genitori, nel popoloso quartiere di Pontrinio di Sora, pretendendo del denaro in maniera aggressiva. La madre ed il padre, esasperati, per evitare reazioni di violenza nel cuore della notte, hanno assecondato la richiesta del figlio, in evidente stato di agitazione, dandogli del contante.
Nonostante ciò, il giovane è tornato a suonare a casa dei suoi alle prime luci dell’alba, consapevole che il padre fosse uscito per andare a lavorare e, quindi, di trovare la madre da sola. Al rifiuto della donna, in lacrime, terrorizzata dall’impeto del ragazzo, questi si è scagliato prima contro l’ingresso della palazzina scardinandolo, poi ha preso la scala per raggiungere il piano dell’appartamento dei familiari e, con l’uso di laterizi, dei mattoni, ha distrutto il rivestimento del portone nel tentativo di aprirlo.
Non riuscendo a forzare l’infisso blindato, ha rivolto la sua furia verso la scala di marmo condominiale, rompendo diversi gradini, poi su alcuni vasi di fiori presenti nel giardino del palazzo, infine si è scagliato sull’autovettura della mamma, una Fiat Panda bianca parcheggiata poco distante, distruggendone vetri, carrozzeria, rivestimenti interni, pneumatici. Si è reso necessario l’intervento del carroattrezzi per rimuovere l’automobile dalla piazzola.

I coniugi si sono rivolti al Commissariato della Polizia di Stato di Sora, con l’auspicio che le autorità si attivino in maniera opportuna e definitiva per porre fine ai soprusi ed ai comportamenti delinquenziali perpetrati reiteratamente dal figlio, prima che questi sfocino in episodi più gravi che mettano a repentaglio la loro stessa vita o quella di coloro che, disgraziatamente, si potrebbero trovare dinanzi al giovane tossicodipendente.