Un mese fa avevamo raccontato la situazione di disagio vissuta nella zona di Agnone Maggiore, a Sora. – LEGGI QUI – A distanza di settimane, e nonostante le segnalazioni, nulla sembra essere cambiato. Nei giorni a cavallo di Ferragosto i residenti sono tornati a denunciare l’accensione di roghi tossici su terreni privati, con conseguente aria irrespirabile e odori nauseabondi che costringono le famiglie a vivere tappate in casa.
Secondo le testimonianze raccolte, a bruciare non sarebbero solo sterpaglie o residui vegetali, ma anche materiali plastici e rifiuti non meglio identificati, il cui odore pungente si diffonde nell’aria per ore. «È inaccettabile – protestano alcuni cittadini – siamo costretti a respirare fumi tossici ogni giorno, come se nulla fosse. Serve un intervento serio e tempestivo».
In uno degli ultimi episodi, all’arrivo dei Vigili del Fuoco il rogo era già spento. I Carabinieri, per poter intervenire, dovrebbero cogliere sul fatto i responsabili, ma non sempre ciò è possibile, trattandosi di fatti considerati di “minore” gravità rispetto ad altre emergenze in corso. Intanto, però, cresce la richiesta dei residenti di una presenza più costante delle autorità sul territorio e di controlli mirati.
Violata anche l’ordinanza antincendi
Va ricordato che l’ordinanza antincendi della Regione Lazio, in vigore fino al 15 ottobre, vieta espressamente l’accensione di fuochi per bruciare sterpaglie, residui vegetali e potature. Anche nel caso in cui non si trattasse di materiali tossici – ipotesi da cui i residenti dissentono – i responsabili starebbero comunque violando una disposizione regionale precisa, con conseguenti sanzioni amministrative anche severe.
Nell’attesa di un intervento più incisivo delle autorità, chi vive ad Agnone Maggiore continua a convivere con ansia e rabbia. «Non possiamo rassegnarci a respirare questo schifo», concludono i cittadini.