Si è concluso con grande successo il sesto appuntamento di “Una passeggiata nella storia”, l’iniziativa promossa dal CAI di Gallinaro e dall’Associazione Libriza, realizzata con il contributo del Festival delle Storie e del GAL Verla.
Protagonista dell’incontro del 17 agosto è stata Posta Fibreno, gioiello naturalistico e culturale della Val Comino, che ha accolto i partecipanti con la sua atmosfera senza tempo: il lago dalle acque cristalline, le viuzze antiche e i suggestivi scorci paesaggistici hanno fatto da cornice a un evento che si è trasformato in qualcosa di più di una semplice passeggiata, grazie alle spiegazioni del Professor Benedetto Ricci e agli approfondimenti del giovane Vittorio Paparo, voce narrante.
Durante la tappa alla Chiesa della Madonna della Pietà, il Prof. Benedetto Ricci, professore di storia dell’arte, ha annunciato pubblicamente una rilevante scoperta artistica: “Ho scelto proprio il 17 agosto, giorno della nostra iniziativa, per rivelare una scoperta che riguarda una preziosa opera pittorica custodita nella chiesa sconsacrata della Pietà, in Piazza Municipio a Posta Fibreno. Si tratta di una tela purtroppo danneggiata, ma ancora recuperabile. Dopo un’attenta analisi degli elementi stilistici, compositivi e chiaroscurali, ho potuto attribuirla a Paolo De Majo (Marcianise, 1703 – Napoli, 1784), pittore della scuola napoletana tardo-barocca, allievo di Francesco Solimena e amico di Alfonso Maria de’ Liguori.”
L’attribuzione alla mano di De Majo, artista noto per le sue numerose versioni del tema della Pietà, inserisce l’opera di Posta Fibreno in un importante filone devozionale sviluppato dal pittore a partire dal 1741. La sua produzione comprende esemplari conservati a Capua, Aversa, Chiaia e Pandola, mentre l’opera a lui attribuita più vicina geograficamente, situata a Montecassino, andò distrutta durante i bombardamenti del 1944.
Descrizione dell’opera
La tela, collocata al centro di una pala d’altare in stile barocco-neoclassico, raffigura Cristo adagiato sulla pietra, in una posa che richiama la Pietà Bandini di Michelangelo. Il corpo è coperto solo da un perizoma, simbolo di purificazione. A destra, Maddalena è inginocchiata in segno di venerazione; a sinistra, un serafino regge il braccio di Cristo e si accinge a baciarlo. In basso, il cartiglio “INRI” e i simboli del martirio, ricorrenti nella serie pittorica di De Majo.
L’impostazione scenografica, il forte contrasto chiaroscurale e l’intensità emotiva sono caratteristiche dello stile barocco, ma l’opera rivela anche influenze arcadiche che preannunciano il passaggio al neoclassicismo. La Vergine Maria, al posto della tradizionale croce, è il fulcro del dolore: il suo sguardo sollevato al cielo sembra interrogare Dio in un silenzioso atto di fede e rassegnazione.
Un appello alla valorizzazione del patrimonio locale
L’opera, attualmente in stato di conservazione precario, è recuperabile.
Il Prof. Ricci auspica l’avvio di un percorso di restauro e tutela, affinché questa importante testimonianza artistica non venga perduta.
Gli organizzatori rivolgono un sentito ringraziamento al Prof. Ricci per la sua condivisione e il suo costante impegno nella ricerca e nella valorizzazione del patrimonio culturale del territorio. Ringraziano, inoltre, per il supporto, il Comune di Posta Fibreno, Riserva Naturale Lago di Posta Fibreno, Provincia Creativa, Don Antonio Lecce, Ciociaria Turismo, Jennifer Simeone per la grafica e Antonio Vano guida ambientale.