Il palmo della mano intriso di sudore sul muro della stanza dov’è stata assassinata Yirelis Pena Santana, la 35enne dominicana trovata senza vita in un appartamento di Cassino, ha consentito alla Polizia di dare un nome ed un volto al presunto assassino. Il 26enne cassinate, appartenente a una famiglia conosciuta, fermato con l’accusa di omicidio volontario la scorsa notte, sarebbe stato incastrato anche dai suoi procedenti penali.
Era censito, con una condanna, per lesioni e rissa ma credeva di non essere identificato. Non ha tenuto conto della bravura di una poliziotta della Polizia Scientifica che è riuscita a notare l’alone sulla parete e a repertarlo. Questo ha consentito, a meno di 36 ore dall’efferato delitto, di consegnare alla Giustizia il presunto autore del gravissimo crimine.
Il procuratore capo di Cassino, Luciano d’Emmanuele, si è complimentato con gli investigatori della Squadra Mobile di Frosinone e del commissariato di Cassino per aver risolto un caso complicato in così breve tempo. In giornata il giovane verrà interrogato.
Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per l’indagato vige il principio di presunzione di innocenza.