Se l’inclusione nella Zes unica avviene a livello regionale e non provinciale, come sembra risultare dal decreto legge 124/2023, allora hanno ragione il Governo e Fratelli d’Italia nel considerare impossibile l’inserimento delle sole province di Frosinone e Latina. Perché, nel contesto laziale, la presenza di Roma fa saltare in alto gli indicatori e rende inaccessibili le agevolazioni anche al resto del territorio regionale che pure ha pil compatibili e non certo superiori a Umbria e Marche. Ma la Lega del deputato ed ex sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, ha una lettura diversa ed insiste sull’inclusione delle sole province. Contemporaneamente Azione di Carlo Calenda s’è vista accogliere l’ordine del giorno di Valentina Grippo che impegna il governo a procedere all’estensione dei benefici Zes alle cosiddette “aree cuscinetto” con particolare riferimento al Lazio meridionale.
L’ex sindaco di Frosinone: nessun motivo ostativo a inserire province
Ma partiamo da Ottaviani. “La Commissione Bilancio della Camera dei deputati – ha annunciato in una nota l’ex primo cittadino del capoluogo -, nella seduta antimeridiana di ieri, ha approvato l’ordine del giorno, su mia proposta, con il parere favorevole del Governo, con il quale è stato finalmente attivato il percorso per l’inserimento delle province del Lazio, all’interno della Zes Unica del Mezzogiorno, a margine del disegno di legge che ha previsto, fin da subito, l’inclusione delle Marche e dell’Umbria all’interno della nuova perimetrazione. I due esperti ascoltati in commissione, Raffaele Colaizzo del Formez e Monica Lai, consulente di diritto dell’Unione Europea con particolare riferimento agli aiuti di Stato e alle politiche di coesione, nell’audizione disposta il giorno precedente, sempre davanti alla stessa Commissione martedì 11 novembre, hanno ribadito quello che noi sostenevano da due anni a questa parte, ossia che non vi sono mai stati motivi ostativi di carattere tecnico, affinché le province del Lazio venissero inserite all’interno della Zes del Mezzogiorno, limitatamente alle zone ricomprese negli aiuti di Stato, nella Carta europea degli aiuti di Stato con finalità regionale”.
Il grazie del deputato leghista al governo per questa “enorme apertura”
Il contributo di Colaizzo e Lai – secondo Ottaviani – “è stato determinante e non possiamo che ringraziare il Governo della pronta disponibilità ad attivare una fase nuova, nella ridefinizione degli assetti industriali e commerciali delle province di Frosinone, Latina, Rieti ed anche parte delle province di Viterbo e di Latina e di Roma, per quei comuni inclusi in fascia C, zone non predefinite, con la concessione del relativo credito d’imposta, comuni visibili anche attraverso la consultazione della mappa interattiva degli aiuti di Stato della Regione Lazio, sul sito di Lazio Innova. Devo ringraziare, sicuramente, il Governo per questa enorme apertura, volta a centrare un obiettivo ormai indifferibile per le imprese ed i lavoratori delle province del Lazio, e necessariamente tutto il gruppo della Lega, che in commissione ed in parlamento ha sposato fin dall’inizio questa battaglia da due anni, ogni giorno, senza sosta ed in ogni sede istituzionale, ricevendo anche il sostegno di tutti gli altri gruppi della maggioranza”. Vedremo le conseguenze pratiche se sono così promettenti come descrive ora il segretario ciociaro e legista della Commissione Bilancio della Camera dei deputati.
Antonellis: speriamo che Palazzo Chigi ora mantenga gli impegni
Quanto all’ordine del giorno della Grippo. segretaria regionale di Azione, il coordinatore della provincia di Frosinone, Antonello Antonellis, ha commentato: “Lo avevamo promesso di condurre questa battaglia fondamentale per il futuro economico della nostra provincia. Un impegno preso da Azione, e Carlo Calenda, con il territorio, con i rappresentanti dei lavoratori e delle forze economiche. Un impegno che Azione ha mantenuto, perché è in gioco il futuro di questa nostra provincia. Ora speriamo che il Governo mantenga gli impegni presi sulla ZES o, in alternativa, sul verificare la sussistenza dei presupposti per l’estensione o aggiornamento del perimetro dell’’Area di crisi industriale complessa’ ai territori interessati del Lazio meridionale. Saremo sempre attenti su questi temi, a partire dal Consiglio Comunale straordinario di Cassino del 28 novembre, dove si discuterà di questi argomenti”.
L’esecutivo valuti l’estensione dei benefici alle “aree cuscinetto”
Ma ecco su cosa Azione ha impegnato il Governo grazie all’odg accolto: “a valutare, in sede di attuazione della normativa in esame, l’estensione dei benefici ZES alle cosiddette “aree cuscinetto”, ovvero ai territori contigui alle regioni già incluse, qualora sussistano comprovate interdipendenze industriali e condizioni economiche analoghe, con particolare riferimento ai comuni del Lazio meridionale; a promuovere, d’intesa con la Regione Lazio e con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, una mappatura sub-regionale (NUTS3) che individui i territori del Lazio meridionale caratterizzati da deindustrializzazione e crisi della filiera automotive, definendo un pacchetto di misure coordinate per attrazione investimenti, riconversione produttiva e semplificazioni; a valorizzare l’ITS Meccatronico del Lazio, l’Università di Cassino e il polo formativo/industriale del Lazio meridionale come infrastrutture abilitanti per la transizione delle imprese, prevedendo programmi dedicati di formazione duale, dottorati industriali, centri di trasferimento tecnologico, nonché voucher per competenze tecniche avanzate”.

Da verificare presupposti per un’area di crisi industriale complessa
Inoltre “a verificare la sussistenza dei presupposti per l’estensione o aggiornamento del perimetro dell’ “Area di crisi industriale complessa” ai territori interessati del Lazio meridionale (province di Frosinone e area sud di Latina), ai sensi della normativa vigente (anche con riferimento alla legge n. 181/1989 e alla relativa disciplina attuativa), attivando i conseguenti strumenti di politica industriale e occupazionale (accordi di programma, contratti di sviluppo, misure per reindustrializzazione e reimpiego); a riferire alle competenti Commissioni parlamentari entro 90 giorni sugli esiti delle valutazioni di cui sopra, indicando tempistiche, criteri e strumenti attivabili a copertura finanziaria nazionale ed europea”.