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Acqua Pubblica, il coordinamento ciociaro: “Con l’Ato unico il territorio perde ogni peso nella gestione idrica”

Il Coordinamento Acqua Pubblica Frosinone, col suo portavoce Mario Antonellis, non esce dalla trincea: l'intervista

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“Al fine di migliorare la gestione del servizio idrico integrato, assicurandone
comunque lo svolgimento secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità (…), viene istituito un unico Ambito Territoriale Ottimale per la Regione Lazio (ATO Lazio)”. Questo l’articolo 1 della proposta di legge numero 206 del 12 maggio 2025 che la giunta Rocca sostiene di voler approvare in via definitiva entro dicembre. Il presidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano, intervistato da Frosinone News, ha sottolineato nelle scorse settimane i vantaggi per gli utenti ciociari di Acea che potrebbero vedersi dimezzate le bollette. Ma il Coordinamento Acqua Pubblica Frosinone, col suo portavoce Mario Antonellis, non esce dalla trincea. “Questa descrizione da parte di Di Stefano è fallace. Tra l’altro lo avevamo invitato anche a un incontro per fare un confronto su questo tema ma lui non si è presentato”.

Quei fondi pubblici al posto degli investimenti pur pagati in bolletta

“Esiste in tutti gli Ato – spiega Antonellis – una convenzione di gestione che dice alcune cose, tra l’altro permette ogni tre anni di decidere gli interventi da fare, con quali modalità, tempi e soprattutto con quale base finanziaria, quindi fondandosi su bollette tariffe. Ma l’avvento del Pnrr ha stravolto tutto. Mi sembra una cosa pacifica che se alcuni interventi di quelli previsti nel piano d’ambito in qualche modo vengono finanziati da situazioni esterne, da investimenti della Regione Lazio o nazionali se non addirittura europei, quegli interventi chiaramente dovevano essere stralciati e portare alla riduzione delle tariffe che li contemplavano. Sappiamo invece bene che questi interventi del Pnrr non hanno fatto nient’altro che sopperire alle manchevolezze del gestore. Che, quindi, non aveva realizzato gli investimenti. I soldi praticamente sono stati distribuiti come utili ai soci. Ma l’amara considerazione è che doveva esserci comunque il controllo della nostra segreteria tecnico operativa”.

Una riunione del tavolo regionale convocato per la proposta di legge sull’Ato Lazio

“Scarsi controlli provinciali, figuriamoci con un gestore regionale”

Secondo Acqua Pubblica Frosinone, “nell’eventualità dell’Ato unico regionale, se i membri della Sto non sono stati capaci di controllare a livello locale un gestore come Acea, figuriamoci se lo possono fare a livello più importante, a livello regionale. Così in provincia restiamo quelli con le tariffe più alte d’Italia ed abbiamo i disservizi più importanti d’Italia. Perché, fino a prova contraria lo dice la stessa Acea, abbiamo un livello di dispersione idrica da Guinness dei primati”.

  • Qual è il punto?

“Quando c’è stato l’avvento di Acea nel nostro territorio – parliamo del 2001 – non è che qualcuno le ha puntato un revolver alla testa, meno che mai che alcune clausole di quella convenzione, di quel contratto, le sono state estorte. Veniva solo detto che uno degli obiettivi di questa nuova gestione sarebbe stato quello di ridurre le perdite idriche del momento – entro cinque anni – a perdite funzionali che nel gergo tecnico significa ridurle almeno al 25%”.

L’uso consapevole della risorsa idrica da spiegare…alla multiutility

  • Intanto Acea porta nelle scuole la sua “educazione idrica”, ovvero il percorso sull’uso consapevole dell’acqua. Cosa ne pensa? 

“Penso che didatticamente, eticamente presentarsi nelle scuole da parte di Acea a fare questo tipo di propaganda sul risparmio delle risorse idriche è veramente fuori luogo; mi dispiace per i dirigenti scolastici che poi si prestano a fare intervenire Acea su questi temi. Sì, perché ci sono esigenze importanti, soprattutto nell’ottica di un servizio che non è come quello del gas oppure a quello dell’energia elettrica. Questi gestori, oltretutto, sono stati capaci pure di atti indegni andando a chiudere l’acqua a famiglie con disabili in casa”.

  • Il presidente della Provincia ha dichiarato anche d’essere favorevole all’introduzione di una tariffa sociale.

“Per quanto riguarda il discorso della tariffa sociale, qui mi viene da sorridere perché i nostri cari amministratori spesso e volentieri si presentano alle assemblee senza sapere neanche che cosa si deve decidere. Non leggono la documentazione e, soprattutto, all’ultimo momento vengono raggiunti da comitati politici che chiaramente dicono loro esattamente cosa fare. E loro lo fanno. Un esempio riguarda proprio questo discorso della tariffa sociale. I sindaci l’hanno di fatto approvata senza rendersene conto: coesistono sul nostro territorio le tariffe più elevate d’Italia e la più bassa – uguale a quella del Comune di Milano – dovuta al voto di ratifica della tariffa del Comune di San Biagio Saracinisco. Centro, quest’ultimo, che pur essendo nel perimetro territoriale dell’Ato 5 ha una gestione autonoma e consolidata. Significa tradotto in parole senza tecnicismi che nel nostro Ato coesistono le due tariffe la più alta e la più bassa d’Italia”.

La protesta dei movimenti sotto il palazzo della Provincia quando i sindaci votarono la risoluzione contrattuale col gestore per inadempienza

L’accelerata della politica sulla fusione tra Ato 2 ed Ato 5

  • L’incontro tra comitati dell’acqua pubblica e la giunta Rocca non è andato bene…

“E’ di tutta evidenza che territori come il nostro e comuni come quelli cosiddetti minori non conteranno niente nella gestione del nuovo Ato Lazio. In questa prospettiva gli utenti ed i cittadini non devono lasciarsi guidare da affermazioni che praticamente sono soltanto degli slogan e celano una volontà di condannarsi a non contare nulla. Assurdo poi che una decisione così importante venga assunta senza convocare un’assemblea dei sindaci e rendere tutti consapevoli del rischio di marginalizzazione del territorio su una materia così decisiva come il servizio idrico integrato. Così ci troviamo con un presidente della Provincia che oltre a pontificare su questa proposta di legge ha addirittura accelerato i termini della questione dicendo che sì ok, ci vorrà un po’ di tempo prima che l’Ato unico si faccia. Ma, intanto, perché non facciamo una fusione a freddo tra l’Ato 2 di Roma e l’Ato 5 di Frosinone così acceleriamo i tempi? Tanto il gestore a cui consegnare tutto è sempre e solo Acea”.

  • Conclusione?

“E’ singolare che i sindaci e il presidente della Provincia stiano premendo così tanto per perdere uno dei pochi elementi di governance territoriale. Perché oggi, non dimentichiamolo, possiamo ancora decidere sui territori cosa fare della gestione dell’acqua pubblica. Domani non sarà più così. E comunque questa vicenda dell’acqua pubblica ha fatto sì che molti personaggi che poi sono diventati politici, senatori, deputati, sindaci, presidenti di Provincia, abbiano solo cavalcato demagogicamente questa battaglia. E lo dimostra il silenzio sull’Ato unico oggi”.

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