Il messale è stato trafugato al termine della celebrazione della santa messa serale, delle ore 17:30, nella storica chiesa dedicata a San Francesco, poco sotto il Piazzale Regina Margherita, nel pieno centro storico della città di Alatri. Dopo il rito religioso il frate don Luca è andato via, lasciando al sacrestano il consueto compito di sistemare e chiudere il luogo sacro. In buona fede l’uomo ha pensato che il messale fosse stato spostato dal parroco, solamente il giorno seguente è stato acclarato che il libro liturgico era sparito, già dalla sera precedente quindi.
Un furto “anomalo”, di un oggetto il cui valore economico si aggira intorno alle 100 euro. Un furto sicuramente sacrilego, che offende non solo i fedeli bensì l’intera comunità: rubare in chiesa, per quanto possibile, appare ancor più becero e squallido del sottrarre in abitazioni o altri luoghi. Qualcuno, tra i più “maliziosi”, pensa che il messale sia stato sottratto da un fanatico o, ipotesi più abietta, che si tratti di un gesto esoterico mirato, messo a segno da adulatori del maligno con l’intento di utilizzare il testo sacro per compiere atti di fede “rovesciati”, come rituali satanici, tra messe nere ed invocazioni del demonio.
Ricordiamo che il messale non è un dogma ma uno strumento di fede, uno dei libri principali letto nella liturgia; contiene i testi, le preghiere, i canti e le indicazioni che guidano la celebrazione religiosa ed gesti necessari per il celebrante; i suoi contenuti, quindi, corrispondono alla fede della Chiesa Cristiana.
