Sora – Era il 10 maggio del 1963 quando la città fu scossa da un tragico evento: la giovane Antonietta Esposito, 19 anni appena, venne uccisa a coltellate dal marito. Divenne così, tristemente, la prima vittima di femminicidio riconosciuta nella città. Aveva un bambino di appena cinque mesi che venne affidato alla sorella mentre il padre assassino fu condannato a circa vent’anni di reclusione.
Domani, 10 maggio 2025, ricorre un triste anniversario per la famiglia di Antonietta e per tutta la comunità di Sora che ha però voluto celebrare questo doloroso ricordo. Un modo per non dimenticare. Perchè non si ripeta. Nella mattinata di oggi, presso la scuola Facchini dell’Istituto Comprensivo Sora 3, un messaggio contro la violenza ed una rosa bianca sono stati lasciati sulla panchina rossa dedicata ad Antonietta Esposito.

Lo scorso anno ci fu la cerimonia di intitolazione della panchina rossa, simbolo della non violenza, nel cortile della scuola alla presenza della famiglia, di studenti, autorità civili e militari. L’associazione culturale Iniziativa Donne di Sora ha voluto commemorare anche oggi, ad un giorno dal triste ricordo, in collaborazione con l’Istituto comprensivo Sora 3 e gli Stati Generali delle Donne, la tragica scomparsa della giovane Antonietta Esposito.
Una rosa bianca, simbolo di purezza, è stata posta anche sulla panchina rossa gemella dedicata alla professoressa Gilberta Palleschi, barbaramente uccisa.
Azioni volte a non dimenticare, ad aiutare le donne a riconoscere situazioni tossiche ed a prenderne le distanze, chiedendo aiuto alle forze dell’ordine, denunciando, chiamando il numero gratuito 1522, attivo h24. “Non sei sola”, è il messaggio rivolto a tutte.