Ceccano – Dopo la caduta dell’amministrazione Caligiore decretata nella serata di ieri da consiglieri di maggioranza ed esponenti di opposizione che hanno firmato le dimissioni, oggi prendono il via gli interrogatori degli indagati.
L’ormai ex sindaco, ai domiciliari dall’alba di giovedì, sarà ascoltato dal Gup alle 10.30 presso il Palazzo di Giustizia di Frosinone accompagnato dal suo legale, l’avvocato Paolo D’Arpino. Alle 12 toccherà ad Elena Papetti, anche lei ai domiciliari, difesa da Riccardo Masecchia. Nel pomeriggio, alle 15.30 sarà la volta di Frank Ruggiero per il quale, lo ricordiamo, è scattata la misura cautelare non detentiva. Con lui l’avvocato Armando Pagliei.
Camillo Ciotoli sarà in Tribunale mercoledì 30 ottobre alle ore 9.15 accompagnato dall’avvocato Antonio Perlini. Poi toccherà a Danilo Rinaldi con il legale Giampiero Vellucci. Interrogatorio dal Gup è fissato alle 10.00 del mattino. Mezz’ora dopo sarà la volta di Vincenzo D’Onofrio difeso da Vittorio Vitali e Dario Lolli.
Tredici in totale le misure eseguite dalla Squadra Mobile all’alba di giovedì 24 ottobre a seguito dell’indagine “The good lobby” coordinata dalla Procura europea. Trentaquattro, al momento, i nomi totali iscritti sul registro degli indagati e tra questi figurano volti molto noti.
Ai vertici dell’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, secondo l’accusa, proprio il primo cittadino di Ceccano e il nullatenente “cassiere” delle tangenti Stefano Anniballi, 66 anni, di Frosinone. Ai domiciliari anche l’ingegnere di Sora Stefano Polsinelli, 47 anni e Antonio Annunziata, 42 anni di Napoli già noto alle cronache e ritenuto un “dominus” nell’ambito dell’inchiesta sul traffico di rifiuti alla Mecoris di Frosinone. Domiciliari per due mesi per l’architetto e funzionario dei Lavori pubblici Elena Papetti, 40 anni di Frosinone, per il geometra dell’ufficio tecnico Camillo Ciotoli, 61 anni, ceccanese, per il concittadino e architetto a capo dell’ufficio strategico per il Pnrr Diego Aureli, 58 anni. I tre erano tutti in servizio al Comune di Ceccano. Ai domiciliari per due mesi anche il commercialista Gennaro, detto Rino Tramontano, 56 anni, originario della Campania ma residente a Ceccano, che al momento della notifica dell’atto era in vacanza, e l’imprenditore Danilo Rinaldi, 43 anni di Ceccano come Vincenzo D’Onofrio, 44 anni, membro del Cda della società cooperativa indagata.
L’associazione per delinquere, secondo le accuse, è stata in grado di gestire illecitamente una serie di concessioni pubbliche e autorizzazioni e l’assegnazione di appalti pubblici per un valore accertato intorno ai 5 milioni di euro, riscuotendo illecitamente denaro attraverso un innovativo e articolato sistema di tangenti. I flussi di denaro, riciclati attraverso un sistema di fatturazioni e bonifici verso aziende fittizie, sono stati poi monetizzato e consegnati a mano ai vertici dell’associazione. Gli appalti cui gli indagati si sono mostrati interessati sono finanziati con fondi del P.N.R.R. e con fondi europei per la gestione dell’accoglienza dei migranti.
Il sistema degli appalti gestito in maniera corrotta
Per il Gip del Tribunale di Frosinone, come ricostruito nel corso delle lunghe e complesse indagini e come si evince dalle numerose intercettazioni telefoniche, le modalità illecite utilizzate dal sindaco Caligiore e dal sodalizio erano sotto gli occhi di tutti ma evidentemente il sistema di controlli amministrativi e politici è stato incapace di contrastare soggetti ritenuti privi di scrupoli che avrebbero impropriamente gestito il denaro pubblico messo a disposizione dall’Unione europea per lavori pubblici.
“Gli appalti nel mirino”
L’indagine ha interessato in particolare: Lavori di riqualificazione del centro storico (Euro 666.500), Lavori di messa in sicurezza e riduzione del rischio sismico della scuola elementare di Borgo Berardi (Euro 440.000) e Lavori di restauro Castello dei Conti (Euro 1.386.000) – tutti affidati con procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara – nonché l’appalto per i servizi di accoglienza integrata per richiedenti asilo e rifugiati. Per tale appalto, relativo al triennio 2021/2023, la cooperativa in questione ha ottenuto la corresponsione da parte del comune di Ceccano di oltre 1.500.000 euro. Nel solo 2022 la stessa cooperativa ha effettuato in favore di una delle società riconducibili alla presunta associazione criminale bonifici per un totale di circa 60.000 euro, per asseriti servizi di pulizie.